Si laurea ma non trova lavoro, giovane decide di reinventarsi e allevare lumache

Aviano: la storia di Andrea Toffolon, 30 anni, laureato in scienze politiche. «Volevo uscire dalla precarietà»

AVIANO. La casetta in legno dell’attrezzatura, sormontata da una telecamera che riprende a 360º, sorge in parte al recinto di due ettari in fondo a via Marchet, sulla campagna fra Somprado e Castello d’Aviano, dove Andrea Toffolon, 30 anni, ha realizzato il suo allevamento di lumache.

La decisione di misurarsi con l’elicicoltura è maturata in Andrea dopo la laurea in scienze politiche a pieni voti, e una serie di esperienze lavorative segnate dal precariato, inizialmente a Londra per perfezionare l’inglese, poi da tirocinante in studi legali di Pordenone, senza mai avere la garanzia di un impiego fisso.

«È per uscire dalla precarietà – racconta – che ho pensato a una soluzione diversa. Apprezzando la buona cucina, ho visitato un po’ l’Italia, sono stato anche in Piemonte.

Nel cuneese, a Cherasco, sono entrato in contatto con la realtà degli allevamenti di lumache. In poco tempo l’interesse è diventato passione che si è trasformata in risorsa economica e occupazionale».

Andrea indica i vari reparti, costruiti per dividere il momento della riproduzione da quello successivo dell’ingrasso delle chiocciole.

«Tutti i passaggi avvengono con il metodo “Cherasco”, termine mutuato dal comune cuneese sede dell’Istituto nazionale di elicicoltura, dove hanno stabilito un disciplinare per distinguere gli allevamenti a ciclo naturale completo, come il mio di Aviano, da quelli dove le lumache, per far prima, vengono alimentate con i mangimi».

Accompagnato da Kyle, pastore tedesco che lo segue ovunque, Andrea Toffolon, illustra le caratteristiche dell’allevamento dove le chiocciole si riproducono cibandosi di insalata e poi ingrassano fra i cavoli.

«Una volta raccolte e spurgate nelle gabbie che custodisco alla casetta – aggiunge – possono essere vendute a ristoratori e buongustai. La mia filiera comprende anche l’invio di quantità significative di chiocciole a un’azienda austriaca che, con speciali accorgimenti ne estrae la bava, utilizzata in cosmesi per le creme antirughe che godono di un’inesauribile domanda».

Le chiocciole sono state raccolte fra giugno e la fine di agosto, con risultati economici incoraggianti. «Appena partito, malgrado il secco, ho ottenuto più di 500 chilogrammi di chiocciole». Mio fratello Michael, ingegnere informatico – conclude Andrea – ha creato il sistema di sorveglianza e quello automatico di irrigazione a pioggia. Con uno smartphone posso controllarlo a distanza».

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