Si può viaggiare all'estero? Devo fare il tampone e quando devo mettermi in isolamento? Tutte le destinazioni e le regole

UDINE. L’indicazione è chiara: non ci si deve spostare. Il Covid ha bloccato viaggi e libertà di movimento. Ma c’è chi all’Estero deve andarci per forza. Il rientro, però, può risultare complicato: misure di contenimento (tra cui l’isolamento fiduciario) e precise disposizioni. Quindi, quali sono le regole da seguire per le principali destinazioni? Qual è l'iter che ci aspetta tra tamponi, test e quarantene? Paese che vai, norme che trovi.

Cerchiamo, dunque, di fare chiarezza. Si tratta di misure, va precisato subito, che a volte possono cambiare anche nel giro di poche ore. Per questo il consiglio è quello di consultare le piattaforme ufficiali: i siti governativi delle nazioni di destinazione e quello italiano, curato dal ministero degli Esteri e dall’Unità di crisi della Farnesina, www.viaggiaresicuri.it.

  • Belgio

A partire dal 27 gennaio, e al momento fino al 1 marzo, è in vigore un divieto di effettuare viaggi “non essenziali” da/verso il Belgio. In caso di viaggi di natura essenziale, sarà necessario compilare l'autocertificazione (in formato cartaceo o elettronico) e barrare l’opzione che corrisponde alla motivazione del trasferimento stesso.


Chiunque entri in Belgio dall’estero è tenuto, 48 ore prima dell’arrivo, a riempire un modulo online tranne nel caso di ingressi via terra per soggiorni in Belgio dall’area Ue/Schengen (o a seguito di soggiorni in quegli stessi Paesi) di durata inferiore alle 48 ore. Tutti i viaggiatori in arrivo in Belgio (residenti e non) che abbiano soggiornato  per più di 48 ore in una zona identificata come “rossa” dalle Autorità belghe sono tenuti a porsi in quarantena, con test obbligatorio il primo e il settimo giorno.

             
Per i non residenti resta inoltre l’obbligo, in vigore dal 25 dicembre, di presentare il risultato negativo di un test molecolare Pcr effettuato nelle 72 ore precedenti l'ingresso in Belgio, redatto in francese, neerlandese, tedesco o inglese e certificato da un medico, cui si aggiunge l’obbligo, a partire dal 27 gennaio 2021, di sottoporsi a test anche all’arrivo nel Paese. Ancora da chiarire se sia ammesso un possibile ricorso a test antigenici rapidi.

  • Grecia

Tutti i viaggiatori provenienti dall'estero (quale che sia il Paese di provenienza o la cittadinanza) sono tenuti a presentare un test molecolare negativo per il Covid-19 (in inglese) effettuato nelle 72 ore precedenti all’arrivo in Grecia. Per poter accedere nel Paese rimane inoltre condizione indispensabile la compilazione – al più tardi il giorno prima dell’arrivo in Grecia - di un modulo online, il Passenger Locator Form (Plf), con il quale i viaggiatori devono fornire informazioni sul luogo di provenienza, sulla durata dei soggiorni precedenti in altri paesi e sull'indirizzo del proprio soggiorno in Grecia.


Per tutti coloro che faranno ingresso nel Paese fino all’8 febbraio (ma il provvedimento è passibile di proroga) c'è l’obbligo di rispettare un periodo di autoisolamento fiduciario di sette giorni (o, in caso di permanenza per periodi inferiori, per tutto il periodo di permanenza). Inoltre, è previsto a campione un test rapido effettuato all'arrivo in aeroporto.

  • Svizzera

Le attuali norme sull’ingresso in Svizzera, in vigore fino al 7 febbraio  2021, prevedono l’obbligo di quarantena di 10 giorni per coloro che nei dieci giorni prima dell’ingresso in Svizzera abbiano soggiornato o transitato per più di 24 ore in uno Stato o in una regione considerata ad alto rischio di contagio. Per l’Italia, dal 1 febbraio, sono considerate ad alto rischio Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna.


L'eventuale esito negativo di un tampone non solleva dall'obbligo di isolamento. La procedura prevede che le persone sottoposte all'obbligo di quarantena si rechino direttamente al proprio domicilio o altra dimora (esempio l'hotel) una volta arrivati in Svizzera, notificando l'ingresso all'autorità cantonale territorialmente competente e rimanendo ininterrottamente al domicilio scelto per 10 giorni. Resta comunque escluso dalla quarantena chiunque viaggi per motivi professionali. Viene abrogata anche la limitazione a cinque giorni per tali viaggi.


A partire dall’8 febbraio 2021 entreranno in vigore nuove regole per l’ingresso in Svizzera. Coloro che provengono dalle regioni ad alto rischio, come identificate dalle Autorità locali, dovranno presentare un test con esito negativo effettuato non oltre 72 ore prima dell'ingresso nel Paese e saranno, comunque, sottoposti ad obbligo di quarantena. Quest'ultima ha durata di dieci giorni ma potrà essere terminata a partire dal settimo giorno in caso di test effettuato dall'interessato a proprie spese, con esito negativo.

  • Spagna

È consentito l’ingresso in Spagna da tutti i Paesi europei e appartenenti allo spazio Schengen, senza obbligo di quarantena. Chi arriva dall'Italia, dagli altri Paesi Ue e da una quarantina di Paesi extra Ue, deve presentare un certificato che attesti di essersi sottoposto a un tampone molecolare, risultato negativo, effettuato nelle 72 ore antecedenti l’ingresso nel Paese. Non sono ammessi i test rapidi (antigenici).
 

Prima dell'arrivo in Spagna per via aerea o marittima è necessario anche compilare un “formulario di salute pubblica”, attraverso il sito internet spth.gob.es o la app Spain Travel Health-SPTH, ottenendo un codice QR da presentare (su dispositivo mobile o stampato) al proprio arrivo in Spagna.

  • Germania

Tutti coloro che nei 10 giorni precedenti l'ingresso in Germania si siano recati in aree considerate "a rischio" devono segnalare il proprio ingresso registrandosi online e rispettare (fatti salvi i casi di esenzione) un periodo di quarantena di 10 giorni. Tale periodo di isolamento potrà essere interrotto in caso di risultato negativo a un tampone, che potrà tuttavia essere effettuato soltanto a partire dal quinto giorno dopo l'ingresso nel Paese.


A partire dal 14 gennaio, oltre a tale obbligo di quarantena, è anche in vigore un obbligo generale di tampone all'ingresso. Salvo nei casi di esenzione previsti, chiunque entri in Germania da un Paese a rischio dovrà cioè presentare un tampone negativo (molecolare o antigenico) effettuato nelle 48 ore precedenti l'ingresso in Germania (con esito scritto in inglese, tedesco o francese) oppure sottoporsi al tampone entro 48 ore dal momento dell'arrivo.

Tale obbligo non sostituisce quello della quarantena, ma è aggiuntivo (salvo i casi di esenzione, le persone dovranno cioè effettuare un tampone all'arrivo o nelle 48 ore precedenti, e poi rispettare comunque la quarantena, che potranno interrompere con un altro test soltanto a partire dal 5° giorno successivo all'ingresso). L'obbligo di tampone all'ingresso non vale per i bambini di età inferiore ai 6 anni.
 

  •  Regno Unito

L'ordinanza del 9 gennaio prevede, in linea generale, il divieto di ingresso in Italia per coloro che abbiano soggiornato/transitato in Regno Unito nei 14 giorni precedenti al tentativo di ingresso in Italia.Il traffico aereo è consentito, ma solo a determinate condizioni.Possono entrare/rientrare in Italia, dopo un soggiorno/transito in Regno Unito nei 14 giorni precedenti, a condizione di non presentare sintomi compatibili con il Covid-19, solamente le persone che hanno residenza anagrafica in Italia da prima del 23 dicembre 2020 e quelle che si trovino in stato di assoluta necessità. Entrambe le condizioni sono da autocertificare.

  • Austria

A partire dal 19 dicembre 2020, l’ingresso in Austria è sottoposto alle seguenti regole per i cittadini Ue-See, svizzeri, del Regno Unito e loro familiari e per i residenti o stabilmente domiciliati in Paesi Ue-See, Svizzera, Regno Unito, Andorra, Principato di Monaco, San Marino e Vaticano.

L’ingresso è libero (senza necessità di quarantena o di produrre un test Covid negativo) in provenienza dai seguenti Paesi: Australia, Finlandia,  Giappone, Grecia, Islanda, , Nuova Zelanda, Norvegia, Singapore, Sud Corea e Vaticano. Ciò a condizione che non si sia stati in nessun Paese diverso da quelli sopra elencati nei dieci giorni precedenti l’ingresso in territorio austriaco. In provenienza da tutti gli altri Paesi, inclusi i restanti Paesi Ue-See e l’Italia, a seguito dell’ingresso in Austria è necessario sottoporsi ad autoisolamento fiduciario di dieci giorni.  La quarantena può essere svolta presso l’abitazione di parenti (a condizione che venga rispettato l’isolamento dalle altre persone).


Condizione per l’esenzione dalla quarantena è l’essere in possesso, all’ingresso nel Paese, di un certificato medico che confermi che l’interessato si è sottoposto a test molecolare o antigenico, con esito negativo, non prima delle 72 ore precedenti l’ingresso in Austria.


Dal 15 gennaio, per tutti coloro che entrano in Austria, è obbligatorio effettuare, primo dell’ingresso nel Paese, una registrazione on-line, attraverso la quale vengono comunicati i propri dati personali e le informazioni sul viaggio e sulla quarantena.  La conferma della registrazione on-line viene generata automaticamente dal sistema e deve essere presentata su richiesta delle autorità in caso di controlli.

  • Francia

Arrivi dai Paesi Ue (compresa l’Italia): a partire da domenica 31 gennaio, le autorità francesi sconsigliano fortemente gli ingressi da Paesi Ue. In ogni caso, le autorità francesi richiedono l'esibizione di un test molecolare da effettuare nelle 72 ore precedenti l'arrivo in Francia. Il test antigenico non è accettato. Sono esentanti dal presentare il tampone: i lavoratori frontalieri, i trasportatori e i residenti nei territori confinanti entro 30 km dal proprio domicilio.

Arrivi da Paesi Extra Ue: tali ingressi sono ormai vietati, fatti salvi motivi imperativi. E’ in ogni caso obbligatorio consegnare all’imbarco il risultato negativo di un test, da effettuare nelle 72 ore precedenti la partenza per la Francia. All’arrivo, è inoltre richiesto di trascorrere un periodo di isolamento domiciliare di 7 giorni e di effettuare un nuovo test al termine dei 7 giorni.

In casi eccezionali, qualora non sia possibile effettuare il test nel luogo di partenza, è previsto il rilascio di un lasciapassare consolare, a cura delle rappresentanze francesi in loco, per motivi gravi ed urgenti: giunto in territorio francese il viaggiatore dovrà sottoporsi ad un test e quindi trascorrere un periodo di quarantena obbligatoria di 7 giorni in una struttura indicata dallo Stato. Arrivi dal Regno Unito: sono vietati, salvo eccezioni.

  • Slovenia

Chi proviene da una regione, che rientra nella lista rossa stilata dalle autorità, deve fare una quarantena di 10 giorni all'ingresso in Slovenia oppure presentare un test negativo, effettuato in uno dei laboratori riconosciuti dal Governo  (tutti quelli in Italia sono riconosciuti), non oltre le 48 ore precedenti l’ingresso nel paese per i test molecolari o 24 ore per i test rapidi.
 

Tra le eccezioni all’obbligo di isolamento è previsto anche il transito entro 6 ore, a condizione di poter accedere senza problemi al successivo Paese di transito o destinazione. Altre eccezioni riguardano i migranti transfrontalieri (a condizione che restino meno di 14 ore in Slovenia), e i trasportatori, (con un tempo massimo di permanenza di 8 ore). A partire dal 4 gennaio 2021, Il Governo sloveno ha disposto un limitato ampliamento delle eccezioni all'obbligo della quarantena o alla presentazione test negativo se si proviene da un Paese in lista rossa.

  • Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia,  Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco

Per l’ingresso in Italia, in caso di soggiorno o transito in questi Paesi nei 14 giorni precedenti, oltre a compilare un'autodichiarazione è obbligatorio informare del proprio ingresso in Italia il Dipartimento di Prevenzione della ASL competente. C'è l'obbligo, inoltre, di eseguire il test molecolare o antigenico nelle 48 ore precedenti l’arrivo in Italia, con risultato negativo (in mancanza, è previsto l'isolamento fiduciario).

  • Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Ruanda, Singapore, Tailandia

Previsto l'obbligo di isolamento fiduciario all’ingresso/rientro in Italia. Occorre inoltre compilare una autodichiarazione e si può raggiungere la propria destinazione finale in Italia solo con mezzo privato (è consentito il transito aeroportuale, senza uscire dalle zone dedicate dell’aerostazione).

  • Giappone

Al momento dell'arrivo in aeroporto le Autorità giapponesi, oltre a prendere visione del test PCR effettuato all'estero entro le 72 ore dalla partenza del volo, effettueranno sul posto un test salivale. La procedura prevede di attendere in aeroporto il risultato del test (3 ore circa). Quanti risulteranno negativi al COVID-19 potranno lasciare l'aeroporto con propri mezzi (resta infatti vigente il divieto di utilizzare mezzi pubblici) e dovranno osservare l'obbligatoria quarantena (auto-isolamento fiduciario) di 14 giorni presso l'indirizzo di residenza/domicilio che dovrà essere notificato al momento dell'arrivo alle richiedenti Autorità giapponesi.

Quanti risulteranno positivi dovranno osservare i protocolli sanitari che verranno indicati dalle competenti Autorità giapponesi (protocolli che possono prevedere sistemazioni temporanee ovvero ricoveri, a seconda della gravità della situazione clinica, presso alberghi/strutture sanitarie ad hoc). A partire dal 14 gennaio 2021 una violazione delle regole relative al periodo di isolamento è punita con una pubblicazione del nome e dei dati personali del reo e - in casi gravi che coinvolgono cittadini stranieri - anche con la revoca dello status di residente e conseguente espulsione dal Paese.

  • Australia

Permane il totale divieto di ingresso in Australia per i viaggiatori provenienti da qualsiasi paese estero, tranne che per gli australiani, gli stranieri residenti permanenti ed alcune limitate categorie autorizzate caso per caso.
 

A partire dal 22 gennaio 2021 è obbligatorio, prima della partenza per l’Australia, presentare l’esito negativo di un test che deve essere effettuato entro le 72 ore precedenti la partenza e il risultato, preferibilmente cartaceo e tradotto in inglese, deve essere presentato al primo check-in aeroportuale della tratta aerea.  Tale disposizione si applica a tutti i viaggiatori di età superiore ai 5 anni, anche se vaccinati.


Coloro che rientrano devono effettuare la quarantena di 14 giorni in strutture designate dalle Autorità locali, anche se si è effettuata la vaccinazione o si è in possesso di test Covid-19 negativo. L'adempimento della quarantena è strettamente monitorato dalla polizia e dalle autorità sanitarie, su base quotidiana e senza eccezione alcuna.

  • Stati Uniti

È tuttora sospesa la possibilità di ingresso negli Usa per i viaggiatori che, nei 14 giorni precedenti, siano stati in un Paese dell’Area Schengen (inclusa l’Italia), in Regno Unito, in Irlanda, in Brasile, in Sud Africa Cina o Iran.  Sono previste alcune eccezioni al divieto di ingresso (cittadini statunitensi e residenti permanenti o loro familiari, titolari di visto diplomatico e altri).

Le eccezioni interessano anche i titolari o i richiedenti determinate tipologie di visto, che potranno rientrare nella categoria di ingressi definita dalle autorità locali di 'interesse nazionale'. Per maggiori dettagli in merito alle categorie di persone la cui attività può classificarsi di interesse nazionale, consultare la sezione Situazione Sanitaria di questa Scheda. Tali eccezioni sono rimesse alla esclusiva competenza dell’Ambasciata e dei consolati USA in Italia.
 
Il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) ha stabilito, a partire dal 26 gennaio, la necessità di un test Covid di tipo virale (PCR o antigenico) effettuato non oltre i 3 giorni prima della partenza, per tutti i passeggeri, al di sopra dei 2 anni, in arrivo negli USA con voli dall'estero
possibilità di spostamenti solo in presenza di precise motivazioni. Obbligo di isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria all’ingresso/rientro in Italia

  • Brasile

Il ministro della Salute, con l'ordinanza del 16 gennaio 2021, inizialmente vigore fino al 31 gennaio 2021, ma prorogata fino al 15 febbraio 2021, ha disposto la sospensione del traffico aereo dal Brasile e il divieto di ingresso in Italia per tutti coloro provengono dal Brasile o che vi abbiano soggiornato/transitato nei 14 giorni precedenti il tentativo di ingresso in Italia. Al momento, non sono previste eccezioni.


 

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