Si ribalta l'escavatore in una scarpata e lo travolge: grave 39enne

CLAUZETTO. Gravissimo infortunio domenica mattina, 2 aprile mattina a Clauzetto.
L’imprenditore Marco Lenardon, 39 anni, è rimasto incastrato sotto il suo escavatore, mentre stava facendo un lavoro di pulizia su un terreno terrazzato di sua proprietà, sotto via delle Croci. I soccorritori hanno lavorato più di due ore per riuscire a estrarlo. Lenardon è stato trasportato a bordo dell’elicottero del 118 all’ospedale di Udine, dove è stato ricoverato. La prognosi è riservata.
L’incidente è avvenuto poco prima di mezzogiorno in borgo Trivial. Il 39enne di Clauzetto, che abita in via Celante, è titolare di una ditta specializzata nel campo delle manutenzioni boschive. Era alla guida dell’escavatore quando, per cause al vaglio dei carabinieri di Castelnovo del Friuli, il terreno ha ceduto all’improvviso sotto i cingolati.
L’escavatore è scivolato lungo la ripida scarpata, andando a incastrarsi fra due terrazzamenti e si è rovesciato su un fianco, facendo perno sul cingolo.
Quando il mezzo si è ribaltato, il conducente è stato sbalzato fuori dalla cabina (o forse ha tentato di lanciarsi fuori per salvarsi) ma è rimasto incastrato con il braccio e la gamba destri fra l’abitacolo e il terreno.
Una scena terribile si è presentata agli occhi dei residenti della zona, richiamati dal fragore dell’incidente. Lenardon, supino, sporgeva sotto all’escavatore, cosciente ma gravemente ferito: prigioniero sotto il pesante mezzo con metà del corpo. Subito i vicini hanno lanciato l’allarme. Si temeva che l’escavatore, in bilico, potesse rotolare giù dalla scarpata.
La macchina dei soccorsi si è mobilitata all’istante. Sul posto sono accorsi l’ambulanza del 118, la squadra dei vigili del fuoco di Spilimbergo e i tecnici del soccorso alpino di Maniago. Un residente in auto ha fatto strada ai soccorritori per indicare loro con precisione il posto.
I pompieri hanno ancorato l’escavatore con cavi d’acciaio, per evitare che si muovesse. Gli infermieri del 118, viste le gravi ferite, hanno allertato immediatamente l’elicottero da Udine, che è atterrato sul prato dietro alla chiesa parrocchiale di San Giacomo. Dal capoluogo friulano è arrivata una squadra di pompieri in supporto con l’autogrù. Mentre l’équipe medica prestava le prime cure a Lenardon, i vigili del fuoco di Spilimbergo hanno iniziato la delicatissima operazione di estrazione del ferito.
Sotto i cingoli sono stati inseriti prima delle assi di legno, poi i cuscini ad aria compressa, che sono stati gonfiati per sollevare l’escavatore in modo da liberare l’imprenditore gradualmente. I vigili del fuoco hanno adottato ogni precauzione per sollevare il mezzo meccanico, utilizzando cuscini pneumatici e pistoni idraulici. Per estrarlo i soccorritori hanno impiegato circa un’ora e mezza perché i medici hanno valutato che le condizioni del paziente sarebbero state ulteriormente compromesse da un sollevamento improvviso del mezzo.
Dopo due ore di intervento, alle 14 l’elicottero è decollato alla volta del capoluogo friulano. L’imprenditore clauzettano è stato accompagnato all’ospedale civile di Udine, vista la gravità delle ferite riportate ad una gamba e ad un braccio, rimasti intrappolati sotto il peso del mezzo. Subito è stato sottoposto a un’operazione chirurgica. Un’ora più tardi anche i vigili del fuoco hanno completato l’intervento di recupero dell’escavatore. È al vaglio dei carabinieri della stazione di Paludea di Castelnovo del Friuli la dinamica dell’incidente.
La notizia dell’infortunio capitato all’imprenditore ha subito fatto il giro del paese, dove Marco Lenardon è molto apprezzato. Incredulo Vieri Dei Rossi, suo conoscente, che solo qualche ora prima aveva incontrato Lenardon e scambiato con lui qualche chiacchiera al bar davanti ad un caffè, presumibilmente durante una pausa di Lenardon dal suo lavoro.
«Marco è davvero un bravissimo ragazzo ed un gran lavoratore, quanto gli è accaduto sconvolge tutti noi. Speriamo che se la cavi e torni preso fra noi. Lo aspettiamo a braccia aperte», afferma Dei Rossi, stringendosi attorno alla famiglia dello sfortunato amico.
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