Si studia un’alternativa ai tamponi La ricerca di anticorpi nel sangue

Il progetto partirà all’Asfo la prossima settimana: deve essere validato Scarseggiano mascherine, guanti e gel pure per il personale sanitario 

l’intervista

donatella schettini

L’Asfo partirà la settimana prossima con un progetto di ricerca degli anticorpi del Covid-19 nel sangue. Una metodologia che attende la validazione e che si affiancherà ai tamponi. Lo ha annunciato ieri il responsabile del servizio di infettivologia della Asfo Massimo Crapis in un collegamento telefonico con il Comune di San Vito al Tagliamento.

Crapis ha fatto il punto della situazione in provincia: «Guardiamo molto alla prossima settimana perché secondo le nostre stime e sensazioni siamo nella fase di picco. Se fosse così, staremmo andando bene. Se la prossima settimana noteremo una flessione dei casi, l’ipotesi sarà confermata».

Ha ribadito che bisogna rimanere a casa: «Siamo in guerra e non è tempo di andare in giro, festeggiare, di socializzare. Ognuno può fare la propria parte rimanendo a casa e riducendo i livelli di socializzazione anche con i propri familiari». Misure che secondo Crapis vanno prorogate.

Le mascherine, secondo Crapis, sono uno strumento importante, ma è meglio rimanere a casa per non usarle, perché si tolgono a chi è in prima linea contro il virus: «La realtà dei fatti è che tutti i dispositivi protezione individuale, non solo le mascherine chirurgiche, ffp2 e ffp3, ma anche camici di protezione, guanti o gel idroalcolici purtroppo stanno scarseggiando perché si tratta di una pandemia e il mondo non era preparato». Ogni giorno in Asfo si tiene una riunione per fare il punto della situazione approvvigionamento.

Il tampone per la rilevazione del contagio è l’unico strumento a disposizione adesso, ma non ce ne sono per tutt, per questo si è deciso di limitarli a tre categorie: chi entra in ospedale, chi è stato a contatto con Covid-19 positivi e gli operatori sanitari che sono stati a stretto contatto con infetti. «A me – ha detto Crapis– piacerebbe estenderla a tutti gli operatori sanitari come chiede qualcuno, ma la situazione è questa». Un’arma a disposizione dei medici sarà la sierologia, la ricerca degli anticorpi nel sangue. «Sarà validata la prossima settimana. Se sarà affidabile – ha concluso Crapis – a quel punto avremo un altro strumento che ci dice qualcosa in più rispetto al tampone».—





Riproduzione riservata © Messaggero Veneto