Sicurezza a Udine, il bilancio del prefetto: «Meno risse e reati grazie ai controlli e al lavoro di tutti»

Lione parla di cambio di passo dall’estate del 2024: «Funziona la sinergia tra istituzioni e forze dell’ordine»

Anna Rosso
In Borgo stazione i controlli delle forze dell’ordine sono aumentati e il presidio di polizia locale è aperto fino a mezzanotte
In Borgo stazione i controlli delle forze dell’ordine sono aumentati e il presidio di polizia locale è aperto fino a mezzanotte

«Una svolta, sul fronte sicurezza, c'è stata. Già a partire dalla scorsa estate e fino ad oggi»: parola del prefetto di Udine, Domenico Lione. Tra fine 2023 e i primi mesi dello scorso anno in città si era assistito, tra risse e accoltellamenti, a una preoccupante serie di episodi di violenza e criminalità, culminati con la morte dell'imprenditore Shimpei Tominaga avvenuta a fine giugno come conseguenza di un'aggressione.

Successivamente, le istituzioni si sono sedute a un tavolo e hanno agito su numerosi fronti: più presenza visibile delle forze dell'ordine; più controlli in centro e in Borgo stazione; misure specifiche relative ai minorenni non accompagnati, tra cui il potenziamento della formazione; presidio di polizia locale aperto fino a mezzanotte in viale Leopardi; steward d'area presenti nelle zone dei locali; guardie giurate sui bus; personale dedicato alla sorveglianza in occasione di eventi come mercatini, luna park e simili; implementazione della videosorveglianza che, a breve, potrà contare su un capillare sistema di lettura targhe in corrispondenza di tutti i punti di accesso al territorio dell'ex provincia di Udine. Queste, in sintesi, sono alcune delle principali misure messe in campo.

«Si tratta – ha chiarito il rappresentante del Governo – di un modello sinergico che ha coinvolto istituzioni, categorie, enti pubblici e privati. Un modello che, superando l'idea che la sicurezza debba essere garantita dalle sole forze dell'ordine, per ora sembra dare buoni risultati e che dunque continuerà a essere migliorato, sempre con grande attenzione al controllo del territorio e in sintonia con le direttive ministeriali. Insomma, non pensiamo di aver raggiunto chissà quale risultato, ma continuiamo a monitorare la situazione».

Prefetto, cominciamo dal periodo appena trascorso delle Festività natalizie, come è andato?

«Non sono stati registrati episodi gravi, le Feste si sono svolte serenamente, anche grazie ai controlli capillari effettuati durante i principali eventi nelle piazze. Per esempio, il personale ha tenuto sotto controllo diversi gruppi di giovani che apparivano particolarmente esuberanti e ciò, evidentemente, ha scoraggiato eventuali intemperanze. Ma si è agito anche su altri versanti. Ad esempio, a seguito dell'omicidio che c'era stato l'anno scorso a Capodanno, è stata definitivamente revocata la licenza al locale che era stato teatro dei fatti».

Nell'ultimo anno che cosa è cambiato sul fronte sicurezza?

«Tra fine 2023 e il primo periodo dello scorso anno ci si era trovati in momenti in cui c'era una certa difficoltà dal punto di vista della sicurezza urbana. In maggio, per esempio, un ragazzo di soli sedici anni era finito in ospedale in condizioni gravissime dopo essere stato accoltellato in vicolo Brovedan da un ragazzo giunto dal Veneto. Poi, in giugno, la tragedia dell'imprenditore Tominaga, colpito con un pugno da un giovane originario del Veneto. Anche in quel caso la corsa in emergenza i ospedale e, dopo alcuni giorni di ricovero, il drammatico epilogo. E poi c'erano state diverse risse e anche aggressioni al personale addetto al trasporto pubblico. Bisognava porre un freno a tutto ciò perché, come ho detto quando sono arrivato a Udine, nell'ottobre 2023, qui la cittadinanza è abituata a un elevato livello di qualità della vita, e dunque anche di sicurezza, ed è questo che siamo chiamati a garantire».

Dunque, cosa si fatto?

«Ad oggi è cambiato molto, grazie alla concreta collaborazione di tutti, e bisogna proseguire in questa direzione. Un contributo importante al miglioramento registrato è dovuto all'incessante lavoro della questura e, per questo, ringrazio il questore Alfredo d'Agostino, di recente trasferito ad altra sede e il suo successore Domenico Farinacci. Siamo partiti con il potenziamento dei controlli in Borgo stazione e in città. Le tre pattuglie dell'Esercito sono ora impegnate alla stazione ferroviaria, in quella dei bus e nel centro storico.

E abbiamo anche organizzato operazioni "ad alto impatto" con controlli negli esercizi commerciali e con la presenza di personale in divisa che effettuava numerose verifiche in determinate zone. Sugli autobus è stata introdotta la presenza di guardie giurate, in modo da tutelare i lavoratori e l'utenza, tra l'altro anche con sistemi di difesa passivi collegati con le centrali. Di rilievo anche l'attività di prevenzione a Lignano durante l'estate: anche in quel caso, la collaborazione istituzionale ha consentito alle forze dell'ordine di garantire la sicurezza dei villeggianti».

Ad un certo punto il Comune aveva anche emesso un'ordinanza che vietava il consumo di alcolici, sempre ai fini della sicurezza...

«In quel periodo l'arma vincente è stata l'utilizzo, grazie alla collaborazione delle associazioni di categoria e all'essenziale coordinamento della Camera di Commercio, degli steward d'area in centro. Grazie a tali figure, assunte dai locali grazie a finanziamenti regionali, è stato infatti possibile superare il divieto e contemperare le esigenze di tutti».

Lo scorso ottobre c'è stata la partita di calcio Italia-Israele, altra sfida sul fronte sicurezza

«La gestione di tutti gli aspetti legati all'ordine e alla sicurezza pubblica è stata impegnativa, ma è andato tutto bene. E tutti hanno potuto manifestare, naturalmente nel rispetto delle regole. Anche in questo caso il dispositivo ha funzionato».

Quali altri strumenti o strategie verranno potenziati in prospettiva futura?

«Un altro elemento fondamentale è la videosorveglianza. Si sta avviando un progetto, finanziato dalla Regione, volto alla cinturazione, con le telecamere e i lettori targhe, di tutti i punti nevralgici dell'ex provincia di Udine, in maniera da avere tutto il territorio sotto controllo. Il sistema sarà poi collegato con le centrali operative delle forze dell'ordine e anche con un Centro elaborazione dati della polizia che sarà in grado di inviare degli alert nel caso vengano individuati veicoli segnalati o sospetti. Il sistema, messo a punto non solo con la Regione, ma anche con i sindaci dei Comuni più grandi, sarà di grande aiuto ai fini della prevenzione».

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