Sicurezza a Udine, ecco le zone rosse: quali sono e cosa cambia

Da queste aree considerate a rischio potranno essere allontanate persone considerate pericolose. Sono state istituiti dal prefetto Lione e saranno in vigore fino al 10 marzo

Sicurezza a Udine, ecco le zone rosse: quali sono e cosa cambia
Sicurezza a Udine, ecco le zone rosse: quali sono e cosa cambia

Rendere Udine più sicura, per fare in modo che anche i luoghi considerati più a rischio siano a piena disposizione dei cittadini. Tale è l’obiettivo delle zone rosse istituiti dal prefetto Domenico Lione lo scorso 16 gennaio, e che nei prossimi giorni troveranno completa attuazione. In sostanza, ciò che cambia è che le forze dell’ordine potranno allontanare immediatamente da queste zone i soggetti che si dimostrano aggressivi e potenzialmente pericolosi per la sicurezza pubblica.

La mappa delle zone rosse

In sostanza, diventeranno zone rosse il centro storico di Udine, Borgo Stazione, l’area compresa tra via Buttrio e via Giulia e il parco Moretti.

Ecco nel dettaglio il perimetro interessato dal provvedimento: 

viale Trieste, piazzale Oberdan, via Renati, via Caccia, piazzale Osoppo, via San Daniele, piazzale Diacono, viale Bassi, Piazzale Cavedalis, viale Ledra, via Moretti, via Mentana, via Podgora, viale Venezia, piazzale XXVI Luglio, viale Duodo, piazzale Cella, via delle Ferriere, via Marsala, via della Madonnetta, via Picco, viale Palmanova, via Pietro di Brazzà, via Pradamano e via Buttrio.

Perché queste aree

Le aree sono state decise dal Comitato di ordine e sicurezza pubblica, riunitosi mercoledì 15 gennaio. Sono state scelte perché in questi luoghi più volte, in passato, si sono verificati episodi di spaccio, microcriminalità (come furti, rapine), violenza (risse, aggressioni, anche da parte di baby gang), vandalismi e degrado in generale (dagli accessi abusivi agli edifici abbandonati e alle aree ferroviarie in disuso all’abbandono di rifiuti).

Cosa cambia

La novità è essenzialmente una: se finora le forze di polizia potevano allontanare da una determinata zona solamente le persone nei confronti delle quali erano già stati emessi provvedimenti di allontanamento o di Daspo urbano, da qui in poi le maglie di intervento si allargano. Le forze dell’ordine potranno allontanare dalle zone rosse anche chi manifesta comportamenti aggressivi o è già stato oggetto di segnalazione alla Procura per determinati reati. Nel caso in cui la persona allontanata violi l’ordine ricevuto, si espone a un illecito penale.

Tempi

Perché il provvedimento diventi effettivo serve prima definire alcune modalità operative che regolino l’intervento delle forze dell’ordine.  Ciò avverrà nei prossimi giorni dopo alcuni necessari incontri tecnici. Si tratta comunque di tempi brevi, perché l’ordinanza prefettizia ha carattere «temporaneo e urgente», e sarà valida per un paio di mesi, fino al 10 marzo.

Le origini del provvedimento

La decisione è diretta conseguenze di una direttiva che il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha inviato nei giorni scorsi ai prefetti. In questa missiva il Viminale ha chiesto di valutare «nuove e più incisive misure di vigilanza» da adottare  «nei contesti urbani ritenuti sensibili – a cominciare dalle cosiddette “piazze dello spaccio”».

Viene in tal modo esteso questo strumento già applicato in altre città come Firenze e Bologna, «dove – spiega il Viminale – negli ultimi 3 mesi, sono stati 105 i soggetti destinatari di provvedimenti di allontanamento su 14mila persone controllate».

 

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