Sipario su Aria di Fvg, restano i danni allo stadio

Rovinato il manto erboso a causa dei concerti e del nubifragio che ha preceduto Dylan. Ma l’assessore Pischiutta: «Presto il ripristino, c’è l’impegno del Consorzio prosciutto»

SAN DANIELE. «In un mese e mezzo si può rifare completamente il manto erboso dello Stadio Zanussi. Sarà necessario però iniziare subito ed eseguire i lavori a regola d’arte».

Per Renato Danielis, dirigente della Nuova Sandanielese, il sodalizio calcistico che gestisce lo stadio della città collinare, il primo incontro del prossimo campionato potrà essere disputato allo Zanussi ma non c’è tempo da perdere: smontati gli allestimenti dei concerti dei giorni scorsi, si dovrà partire con il ripristino del terreno di gioco.

Il problema dei costi non sussiste: «Relativamente al campo di calcio – aveva affermato l’assessore alle attività produttive Ivan Pischiutta – c’è l’impegno da parte del Consorzio non solo al ripristino dell’erba, ma è stata stipulata anche una congrua polizza fideiussoria a garanzia di eventuali danni causati dall’utilizzo della struttura e del campo di calcio stesso».

Ben tre i grandi concerti ospitati dallo stadio cittadino durante Aria di Friuli Venezia Giulia: Vinicio Capossela il 26 giugno, Bob Dylan il giorno successivo e Caparezza domenica. «I maggiori problemi – spiega Danielis – sono stati causati dal nubifragio che ha preceduto l’esibizione di Dylan. E a rovinare il manto erboso non certo le migliaia di persone che hanno assistito agli eventi, ma le strutture impiantate nel campo.

Per fare un bel lavoro – aggiunge Danielis – nella parte di campo occupata dal palco, ad esempio, sarebbe opportuno togliere tutta l’erba e mettere i tappeti erbosi: una fascia larga un paio di metri e lunga tutta l’area. Per il resto sarà sufficiente aggiungere un po’ di terra e seminare». In questo modo la stagione non è in pericolo.

La polemica era stata innescata circa un mese fa, quando a San Daniele si era diffusa la notizia dello spostamento dall’area destinata ad ospitare i grandi concerti. Inizialmente infatti Dylan, Capossela e Caparezza si sarebbero dovuti esibire al campo base: a causa però di alcuni problemi, tra i quali l’estrema vicinanza alla Sr 463, avevano spinto gli organizzatori a dirottare gli eventi allo stadio di via Udine.

Il consigliere di maggioranza Stefano Secco, in particolare, aveva messo in rilievo il fatto che il manto erboso dello stadio dopo molti anni e tanti sacrifici era perfetto e si stava andando incontro a un grande danno. Secco inoltre aveva contestato l’estrema vicinanza al nosocomio.

Quanto a quest’ultima problematica, la conformazione data al palco ha fatto sì che le emissioni sonore dei tre concerti non si siano propagate verso il vicino ospedale, ma più a sud verso Fagagna. Quanto al manto erboso, grossi problemi non ci sarebbero stati se il tempo si fosse mantenuto asciutto: la pioggia ha, di fatto, reso il terreno più fragile. Al di là delle polemiche comunque, a San Daniele è calato il sipario su una delle edizioni di maggior successo.

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