Siria, l’allarme alla Base di Aviano sale a “Charlie” FOTO

Controlli rafforzati nell’infrastruttura militare sulla pedemontana
AVI01D:YUGOSLAVIA-KOSOVO-NATO:AVIANO,ITALY,1APR99 - U.S. soldier takes a rest over air bombs while an F16 is repaired behind him at Aviano air base in the North of Italy April 1. Aircrafts from the U.S., Canada, U.K., Spain and Portugal are at Aviano supporting NATO's Operation Allied Force. jr/Photo by Jose Manuel Ribeiro REUTERS
AVI01D:YUGOSLAVIA-KOSOVO-NATO:AVIANO,ITALY,1APR99 - U.S. soldier takes a rest over air bombs while an F16 is repaired behind him at Aviano air base in the North of Italy April 1. Aircrafts from the U.S., Canada, U.K., Spain and Portugal are at Aviano supporting NATO's Operation Allied Force. jr/Photo by Jose Manuel Ribeiro REUTERS

AVIANO. Effetto Siria: sale la tensione internazionale e, di conseguenza, il livello di allerta nelle strutture militari, anche in vista di un possibile attacco militare occidentale. Accade in Italia, pure nella base aerea di Aviano, dove all’innalzamento del Defcon è corrisposto un incremento nella vigilanza.

Il Defcon è lo stato di allerta da attivare in risposta alla valutazione della minaccia di tipo terroristico presente. È suddiviso in cinque livelli: si va dal Normal al Delta, ovvero l’allarme rosso. Ad Aviano in queste ore è scattato l’allertamento Charlie, un gradino sotto il Delta.

A destare nuovamente l’interesse attorno alla base aerea pedemontana era stata, nei giorni scorsi, la concomitanza tra un sostenuto viavai di jet militari nei cieli del pordenonese ed il maxi-addestramento dei paracadutisti a Vajont. L’intensificazione dei voli aveva alimentato sospetti su una preparazione in vista di un attacco sulla Siria.

«La missione quotidiana ad Aviano – era stata la pronta risposta del portavoce del 31° Fighter Wing, il maggiore Erick Sacks – prevede missioni di volo entro i parametri stabiliti dagli accordi tra i governi statunitense ed italiano. Gli F-16 di Aviano effettuano abitualmente diverse sortite ogni giorno, per garantire la prontezza operativa della Base».

Per il 555° Fighter Squadron, meglio noto come “Triple Nickel”, pure la necessità di recuperare i tre mesi a terra a causa di tagli al budget della difesa.

Basso profilo, da parte degli ambienti militari, anche nel commentare l’esercitazione di “parà” a Vajont, che ha coinvolto militari statunitensi della 173° Brigata Combat Team della Dal Molin di Vicenza ed un centinaio di uomini della Folgore, oltre a vari aerei da trasporto ed F-16 di scorta.

Un copione, quest’ultimo, già visto ad Aviano. Prima dell’attacco in Iraq, nel marzo di dieci anni fa, nella base aerea pordenonese arrivarono alla “chetichella”, su vari bus, di sera, da Vicenza, i parà americani (un migliaio) provenienti dalla caserma Ederle: dopo aver cenato ad Aviano, si imbarcarono su 15 aerei da trasporto. Destinazione: i cieli del Kurdistan. Fu l’inizio della guerra a Saddam Hussein. Il resto è storia.

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