Skardy: ho avuto paura di morire

Il cantante dopo il collasso: «Stago meio». Lascerà l’ospedale tra qualche giorno

di Enri Lisetto

«Paura di morire? Beh, un po’ sì. Pensavo a una indigestione, ma quando ho sentito tra i medici la parola “infarto” ho detto ahia... qui le cose si mettono male. Ma ades par che staga meio». Sir Oliver Skardy, 52 anni, già voce dei Pitura Freska e super-ospite, l’altra sera, al Summerend di Claut, è stato trasferito ieri a mezzogiorno dal reparto di Unità coronarica alla Cardiologia dell’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone, dopo l’infarto che l’aveva colpito venerdì durante il concerto in Valcellina e il successivo intervento di angioplastica.

L’artista non ha certo perso la sua nota ironia: «Avevamo cantato quattro canzoni – ricorda – e sudavo come un pazzo, sempre di più. Poi un dolore forte al torace e il tremore. La temperatura, sotto quel tendone, era pazzesca». In un primo momento pensava a una indigestione: «In realtà era un infarto. Una probabile questione ereditaria. Di famiglia siamo predisposti: toccava a me».

Sir Oliver Skardy mette fine alla sua carriera di fumatore: «Probabile: go’ già smes de bever vinti ani fa, più o meno l’è la stessa tecnica». Non sarà testimonial, però, delle campagne antifumo: «Non sono un ipocrita. Piuttosto sarò contro chi vende sigarette e ne approfitta: un pacchetto da 40 centesimi costa 4 euro e mezzo». Poi si fa serio: «La salute è importante, prevenire i ladri anche. E io mi sento un salvato. Non ho mai detto agli altri di non bere perché fa male, anche se io l’ho provato sulla mia pelle. Ma non intendo sfruttare immagine e ignoranza. Certo, non inviterò mai nessuno a fumare, ma non mi metto tra i censori».

Santa Maria degli Angeli «promosso. Promossi i medici, promosso il personale infermieristico. Nessuno è antipatico e l’ospedale mi pare un’eccellenza. L’avevo sentito dire. Adesso l’ho anche provato».

L’artista ieri sera ha ricevuto la visita di alcuni amici in reparto, oggi ci andranno anche gli organizzatori del Summerend, che contano di riaverlo ospite a Claut il prossimo anno.

Skardy lascerà l’ospedale tra qualche giorno. «Mi manca tanto casa mia», confida e rivolge un messaggio ai suoi fans: «Spetè par do mesi». L’ordine, infatti, è di 60 giorni di riposo assoluto. Durante i quali «scriverò un altro disco: sfruttiamo il periodo di riposo per scrivere, sì». S’alza dal letto e stringe la mano, saluta noi e i tanti fans che sono rimasti in trepidazione. Li congeda con una sua consueta ironia: «Compreme i dischi parché son vivo. Dopo i val manco!».

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