Slot-machine, controlli a tappeto della polizia

In provincia di Udine non sono stati sorpresi minorenni a giocare, ma alcune sale erano incustodite: diverse sanzioni

UDINE. Il gioco d’azzardo ti concede un’effimera eccitazione e poi ti frega la vita, inghiotte i tuoi risparmi, ti fa sprofondare nei debiti e, a volte, arriva a disintegrarti la famiglia.

È un problema sentito in Friuli. E in tanti si impegnano per fare informazione, prevenzione, controlli: dalle aziende sanitarie alla questura, dalla Caritas a numerose altre associazioni attive nel settore.

Task-force contro l’azzardo

A Latisana, per esempio, il Comune ha dato il via libera alla realizzazione di un enorme murales che simboleggia la rovina a cui porta la ludopatia. Sono stati messi in scena anche spettacoli teatrali e organizzati incontri, alcuni in questi ultimi giorni.

A Fagagna, una decina di giorni fa, un pool di esperti (Graziella Colasanto, dirigente della Divisione polizia amministrativa e sociale della questura, Francesca Vignola, referente dell’Osservatorio regionale dipendenze, Sandra Nobile, presidente del Centro italiano femminile Fvg e Gianni Canzian, direttore del Dipartimento delle dipendenza dell’Azienda sanitaria 3) ha fatto il punto della situazione durante la conferenza “Non farti prendere dal gioco. Il tunnel dell’azzardo, rischi e dipendenze”.

Controlli a tappeto

«Dall’inizio dell’anno scolastico – spiega la dirigente di polizia Colasanto – abbiamo fatto decine e decine di controlli in Friuli. L’attività si è svolta in due fasi: la prima tra la fine del 2016 e l’inizio di quest’anno e la seconda nelle ultime settimane, sia negli esercizi pubblici che hanno solo alcune slot, sia nelle sale completamente dedicate ai giochi.

Sale incustodite

Non abbiamo sorpreso minorenni dediti al gioco – sottolinea –, ma abbiamo rilevato che diverse sale Vlt (Video lottery terminal, luoghi attrezzati con apparecchi da intrattenimento simili alle slot, ma con un funzionamento più complesso e con possibilità di vincite più elevate, ndr) erano incustodite e quindi sono stati adottati i provvedimenti previsti, come la sospensione della licenza.

Slot accese in barba al divieto

A Udine, inoltre, abbiamo constatato che alcune macchinette venivano accese, contrariamente da quanto disposto dal sindaco, prima delle 10. E anche in questo caso sono scattate sanzioni amministrative, in tutto almeno una decina».

Perché si diventa dipendenti

Durante l’incontro di Fagagna ha preso la parola lo psichiatra Gianni Canzian che è stato illuminante sul concetto di dipendenza legato al gioco. Perché a un certo punto non si può fare a meno di giocare? Perché le slot danno più dipendenza di altri giochi?

«La dipendenza dal gioco non si esprime dal punto di vista fisico (come accade per esempio usando alcune droghe), ma solo da quello comportamentale. Tuttavia è altrettanto pericolosa.

La parte più profonda del nostro cervello (iNucleo accumbens) gioca un ruolo importante nell’elaborazione delle sensazioni di piacere e muove comportamenti che sono alla base della sopravvivenza, per esempio la voglia di cibo.

Anche le dipendenze “accendono” quest’area. E se le sollecitazioni sono frequenti nasce un’incontrollabile bramosia di ripetere i comportamenti che hanno generato soddisfazione.

Ma nel momento in cui, in preda alla bramosia, la persona li ripete ancora e ancora, il cervello si assuefà ai continui stimoli e fa assopire i meccanismi del piacere.

Così l’individuo diventa cupo e manifesta malessere se non riesce a giocare di continuo. Ne consegue la difficoltà di smettere. Non solo: se la persona perde, sviluppa l’illusione di potersi rifare giocando ancora e la situazione peggiora.

Le slot – conclude – sembrano pensate apposta per creare dipendenza perché sono ripetitive (danno tanti piccoli stimoli di eccitazione), veloci (si sa subito se si vince) e il risultato è incerto (circa 50 e 50, al contrario se le possibilità di vincere fossero tante, come alla pesca della sagra, o poche, come alla lotteria di Capodanno, sarebbe meno elettrizzante)».

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