Sme: centro pericoloso, ce ne andiamo
CASSACCO. Ha i mesi contati il punto vendita della Sme all’interno del centro commerciale Alpe Adria a Cassacco. La nota catena leader in Triveneto nel mercato degli elettrodomestici ha infatti disdettato l’affitto dei locali di proprietà dell’immobiliare milanese Aedes group, essendo questi ultimi - secondo Sme - bisognosi d’interventi manutentivi e di riorganizzazione, finalizzati a garantire anzitutto sicurezza, ma anche decoro. In assenza di risposte positive da parte della proprietà, Sme ha forzato la mano, inviando una disdetta del contratto d’affitto che entrerà in vigore, salvo “sorprese”, il prossimo mese di luglio, ma che ipoteca fin d’oggi il posto di lavoro dei 39 dipendenti in forze allo store di Cassacco.
Stando ad Alessandro Zulianello, responsabile del punto vendita, il problema non sarebbe quello di un contratto d’affitto troppo oneroso, come vogliono invece le voci incontrollate diffuse negli ultimi giorni, quanto l’opportunità di effettuare interventi su tutto il centro (non solo nell’area del negozio Sme) che da tempo necessita - sempre secondo il dirigente - un’operazione di maquillage. Anzitutto sulla struttura che, prima nel suo genere ad aprire i battenti in provincia di Udine, a 30 anni dall’apertura avrebbe bisogno di una “rinfrescata” per evitare infiltrazioni d’acqua e vari altri segni del tempo. Sme ne fa una questione di sicurezza e di decoro, temi rispetto ai quali non intende derogare.
Da qui la decisione di dare la disdetta dell’affitto e di comunicarla ai lavoratori tra i quali oggi si respira un clima di grande preoccupazione. Zulianello assicura d’altro canto che l’azienda, non fosse per questi problemi, a Cassacco sta benissimo, considerata la contrazione dei consumi il negozio va bene e c’è un ottimo rapporto sia con la clientela della zona che con i dipendenti.
Se un accordo non dovesse essere trovato sarebbe l’ennesimo, duro colpo per l’Alpe Adria, dove circa il 50% dei negozi è attualmente sfitto e dove la Sme occupa il maggior numero di metri quadri dopo il supermercato garantendo, con questo, un considerevole tesoretto in termini di posti di lavoro. A proposito di occupazione, il sindacato segue attentamente l’evolversi della situazione, «ma - chiarisce il segretario regionale di Fisascat Cisl, Paolo Duriavig - fin qui non abbiamo ritenuto opportuno intervenire essendo in corso una trattativa tra privati che non hanno chiesto, formalmente, alcun incontro con il sindacato. Siamo ovviamente pronti a farlo, qualora ce ne fosse la necessità».
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