Snaidero, Dna made in Friuli da 70 anni

MAJANO. E’ un tuffo in settant’anni di storia ed è il regalo che Snaidero spa ha voluto fare a se stessa, ai lavoratori e più in generale al Friuli, parte integrante sul suo Dna, aprendo ieri le porte della showroom di Majano completamente rinnovata.
Oltre mille metri quadrati allestiti con 37 modelli di cucine che restituiscono i fondamentali dell’universo arancione: complessità, qualità, attenzione del dettaglio.
E religioso rispetto del cliente. «Gli inossidabili valori che in quest’azienda ha messo mio padre», ha commentato ieri l’ingegner Edi Snaidero aprendo insieme alla moglie Sandra la strada alle centinaia di visitatori che durante tutto il pomeriggio, senza sosta, hanno affollato la grande esposizione. Dipendenti orgogliosi di accompagnare i propri familiari alla scoperta dell’azienda al cui servizio passano le proprie giornate, ma anche tanti, semplici cittadini.
Friulani che hanno approfittato dell’Openday per guardare più da vicino cosa c’è dietro il marchio che da 70 anni rappresenta una delle colonne dell’economia del Friuli Venezia Giulia e che negli ultimi 40 anni, superata la dura prova del terremoto, ha saputo farsi apprezzare a ogni latitudine. «E’ un’azienda sulla quale fa affidamento il made in Italy, un centro d’eccellenza e di visibilità internazionale per la nostra regione», ha detto la presidente Debora Serracchiani che ieri ha voluto essere presente a Majano per festeggiare il compleanno dell’azienda.
Assieme all’ingegnere Edi ha fatto il giro di tutto lo spazio espositivo rinnovato: toccando con mano materiali, innovazioni, disegno. Quello più recente come quello storico che chiunque volesse visitare in futuro l’azienda (su prenotazione) potrà apprezzare nella prima parte del percorso attraverso una serie di modellini. Mini-cucine che raccontano la cavalcata di Snaidero in questi primi 70 anni.
Da Gloria ai sei modelli presentati quest’anno, passando per Spazio Vivo, “La” cucina, disegnata nel 1968 dal friulano Virgilio Forchiassin - c’era anche lui ieri tra i tanti ospiti - ed esposta al Moma di New York. Da un modello all’altro, la sensazione è quella di una costante ricerca di equilibrio tra innovazione e tradizione. Tra la voglia di continuare a regalare ai propri clienti cucine “per la vita” ma sempre al passo con i tempi e l’innovazione.
Dai materiali, vedi le ante in alluminio effetto lamiera o quelle in ceramica, alle tecnologie, come il piano della cucina che diffonde musica e ricarica il cellulare. «Siamo di fronte a un’azienda coraggiosa - ha che è tornata a investire nello stabilimento di Majano aumentando la produzione - ha concluso Serracchiani poco prima di congedarsi alzando insieme ai tanti ospiti il calice in segno di augurio.
Per i settant’anni trascorsi e per quelli a venire. Non senza una promessa. «Mi sono presa l’impegno con la famiglia di tornare per una visita alla produzione, dove da qui a un mese entreranno in funzione gli ultimi investimenti realizzati». All’insegna di una flessibilità e sartorialità dei prodotti sempre più spinta che è oggi essenziale per essere competitivi sui mercati.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto