Società per gabbare il Fisco prescrizioni e 2 condanne

Chiuso il processo per una serie di appropriazioni indebite nato dal crac Finmek I primi episodi nel 2003: a capo della “girandola”, l’imprenditore Boschin
Di Luana de Francisco

Con la dichiarazione di non doversi procedere per estinzione dei reati nei confronti di Alessandro Pravisani, l’assoluzione “per non aver commesso il fatto” di sette delle otto imputazioni contestate e la condanna a sei mesi (pena sospesa) di Bruno Bonelli per una sola appropriazione indebita risalente al 2003, e, infine, la condanna a quattro mesi (sospesa) di Giorgio Piovesan per la sola ipotesi delle false dichiarazioni si è conclusa ieri, al tribunale di Udine, anche l’ultima tranche del procedimento avviato più di sei anni fa dalla Procura di Udine, sulla scorta dell’inchiesta padovana sul crac Finmek.

La sentenza è stata pronunciata dal giudice monocratico Mariarosa Persico. I difensori di Bonelli, avvocati Marino Matio e Luciano Sampietro, e di Piovesan, avvocati Angela Di Marco e Antonio Rigo, avevano rinunciato alla prescrizione. Difeso dall’avvocato Maurizio Conti, invece, Pravisani ha beneficiato in toto dell’istituto giuridico, uscendo senza “macchia” dalla vicenda. Per lui, 55 anni, di Udine, così come per Bonelli e per l’imprenditore Luigi Boschin, che già in udienza preliminare aveva optato invece per il patteggiamento (otto mesi, estinti per indulto), il pm Lorenzo Del Giudice aveva ipotizzato il concorso nell’appropriazione indebita di circa 575 mila euro, in un arco temporale compreso tra il 2002 e il 2005 e due violazioni in materia fiscale (la dichiarazione fraudolenta per oltre 70 mila euro per la Olifin Immobiliare srl e l’omessa dichiarazione dell’Irpeg pari a 236 mila euro, dell’Irap per quasi 30 mila euro e dell’Iva per 270 mila euro, per la International industrial holdingd Llc).

Artefici di una girandola di società dedite, dal 2003 al 2006, a evadere il fisco e procurare guadagni irregolari, Boschin, Pravisani e Bonelli sarebbero dunque stati il fulcro delle attività illecite, che avevano visto finire sotto inchiesta nove persone. La contestazione che è costata a Bonelli, 60 anni, di Udine, sei mesi di reclusione si riferiva all’Authotel srl, di cui era stato amministratore unico fin dalla costituzione, nel 2003, e per la quale era chiamato a rispondere in concorso con Boschin e Marina Giuriola, moglie di quest’ultimo. «Avendone la disponibilità - recita il capo d’imputazione - quali soggetti delegati a operare sui conti correnti sociali, si appropriavano indebitamente di somme destinate alla soddisfazione di esigenze personali del Boschin e della Giuriola». Coinvolto per avere fornito false dichiarazioni, al fine di aiutare Boschin e i suoi complici, Piovesan, 49 anni, di Feletto Umberto, ha chiuso la vicenda con una pena di 4 mesi.

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