Soldi ai municipi, la Regione cambia regole

UDINE. Il metodo trasparente, condiviso e partecipato per l’intera fase di attuazione della legge. La determinazione della percentuale di garanzia delle risorse finanziarie assicurate agli enti locali nell’arco del triennio, pari a più del 13% delle entrate regionali da compartecipazioni al gettito dei tributi erariali.
E ancora, la procedura per la scelta dei revisori dei conti sono alcune delle integrazioni apportate dall’esecutivo al disegno di legge di “Disciplina della finanza locale del Friuli Venezia Giulia” che è stato approvato dalla giunta, a valle di un ampio e proficuo coinvolgimento di tutti i portatori d’interesse. Dall’Anci all’Uncem passando per il Consiglio delle autonomie locali.
«Abbiamo dato il via libera a un ottimo schema di legge quadro – ha commentato l’assessore alle autonomie locali, Paolo Panontin –, che adesso dovrà essere seguita da nuove leggi, ad esempio quella sui tributi, e da provvedimenti amministrativi importanti come quelli relativi alla determinazione dei costi e fabbisogni standard o ai criteri per la classificazione degli enti in difficoltà finanziaria».
Stabilito il metodo, che come detto è stato e lo sarà anche in fase di attuazione improntato alla trasparenza, condivisione e partecipazione, la novità di maggior peso inserita nella versione definitiva del Ddl riguarda «la determinazione della percentuale di garanzia delle risorse finanziarie che assicuriamo agli enti locali per il triennio – ha spiegato l’assessore –, ossia più del 13% delle entrate regionali da compartecipazioni al gettito da tributi erariali. Una percentuale stabilita d’intesa con l’assessore alle finanze e la relativa struttura e fissata all’articolo 13 del ddl».
Altra novità riguarda la definizione della procedura per la scelta dei revisori dei conti: proposti dai consigli comunali tra una rosa di nomi compresi nell’elenco regionale, saranno scelti in via definitiva mediante sorteggio, effettuato dalla struttura regionale competente in materia di autonomie locali e incaricati dalla giunta comunale per la durata di tre anni.
Approvato dall’esecutivo lo scorso 18 marzo, lo schema del provvedimento era stato poi oggetto di confronto con il direttivo regionale dell’Anci e dell’Uncem, quindi era passato all’esame – in tre diverse sedute – del Cal che in ultima istanza aveva votato favorevolmente l’intesa con nessun voto contrario.
Questi momenti di confronto sono stati determinanti per arrivare all’attuale ddl. Intensi e fruttuosi per Panontin. Utili a «migliorare lo schema della legge e trovare, rispetto alla versione preliminare, una buona sintesi su alcuni punti sollevati sia dalla parte politica che da quella tecnica, inaugurando anche un metodo partecipativo e trasparente che ritengo qualifichi fortemente il provvedimento – ha concluso Panontin –. È una prima tappa importante di questa fondamentale riforma».
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