Sondaggi, indaga anche la Corte dei conti

Il procuratore Zappatori ha aperto un fascicolo sul caso Tondo chiedendo copia degli atti al pm Frezza
Lasorte Trieste 31 08 04 - Corte dei Conti
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TRIESTE. Sondaggi di Palazzo, tutto ruota attorno alla somma di 190 mila euro. Denaro che, secondo il pm Federico Frezza, è uscito dalle casse della Regione in nome e per conto dell’ex presidente Renzo Tondo, indagato per truffa o in alternativa peculato.

Denaro che rappresenta la differenza tra quanto fatturato dalla Alan Normann Comunicazione - la società alla quale sono stati commissionati i sondaggi telefonici sul gradimento e sull’efficienza dell’attività amministrativa della giunta di centrodestra - e quanto versato alla Quaeris di Treviso, la ditta subappaltatrice che ha effettivamente effettuato il lavoro. La prima ha ricevuto 300mila euro, a fronte di varie fatture da 15-20mila euro l’una, mentre la seconda ha ottenuto in totale un po’ meno di 110mila euro.

Su questo “affare” ora vuole vederci chiaro il procuratore della Corte dei conti Maurizio Zappatori. L’ipotesi è che, dietro a quei lavori affidati a un prezzo decisamente alto, ci sia un consistente danno erariale. D’altra parte, è apparentemente inspiegabile il motivo per cui i sondaggi effettuati da Queris siano stati pagati quasi tre volte di più a Alan Normann.

Ed è proprio per questo motivo che il procuratore Zappatori ha aperto ieri un fascicolo chiedendo al contempo copia degli atti al pm Frezza, il magistrato titolare dell’inchiesta penale nella quale è indagato l’ex presidente Tondo.

Il procuratore della Corte dei conti intende verificare un secondo aspetto che peraltro è importante anche ai fini dell’inchiesta penale: la legittimità o meno dell’affidamento da parte della Regione di tanti contratti di piccola entità sempre alla stessa azienda. Una procedura che stride con quanto previsto dalla normativa degli appalti.

Il titolare dell’azienda in questione è Massimo Lombardo. Qualche anno fa, con la Alan Normann Comunicazione, ha collaborato alla campagna elettorale dell’allora candidato Tondo. La moglie Valentina Visintin, nella passata legislatura, è stata invece la segretaria dell’ex assessore regionale al turismo Federica Seganti. L’ipotesi del pm Frezza è che il prezzo salato dei sondaggi, appunto tre volte di più del valore di mercato, sia stato una sorta di corrispettivo a favore di Lombardo per l’aiuto in campagna elettorale.

Al momento, nel fascicolo del pm, ci sono le fatture della Alan Normann Comunicazione e quelle della Queris, i verbali con le dichiarazioni rese da Massimo Lombardo e con quelle di Giorgio De Carlo, titolare della Quaeris di Treviso, interrogati come testi. E poi ci sono i verbali con le dichiarazioni dello stesso Tondo che il pm ha “sentito” martedì scorso. Non mancano, nello stesso fascicolo, una serie di email scoperte nella memoria del computer della segretaria dell’ex assessore Seganti. Email in cui si fa riferimento proprio all’affare dei sondaggi. Un affare da 300mila euro.

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