Sparito un tesoro da Vidussi, un indagato

CIVIDALE. Avrebbe fatto sparire dalle casse del megastore Vidussi di Cividale quasi 500mila euro. Per quest’ipotesi è indagato un dipendente della stessa azienda finito nel mirino della Direzione distrettuale antimafia di Trieste. Il pubblico ministero Giorgio Milillo ha aperto un fascicolo nel quale si ipotizza il reato di frode informatica in quanto le sottrazioni sarebbero avvenute attraverso operazioni effettuate al computer.
Ad accorgersi degli ammanchi sarebbero stati gli stessi vertici della ditta alcune settimane fa nell’ambito di controlli di routine. I primi dubbi dei responsabili, dopo qualche verifica, si sono trasformati in certezze. Di lì la decisione di rivolgersi alle forze dell’ordine per formalizzare una denuncia.
La Dda di Trieste ha quindi disposto tutta una serie di accertamenti, che sono stati eseguiti dalla polizia giudiziaria della stessa Procura giuliana, dagli uomini del Commissariato di Cividale e dalla Guardia di finanza di Udine. Gli inquirenti, in pochi giorni, sono riusciti a quantificare con maggiore precisione il “buco” e a mettere a fuoco il meccanismo presumibilmente utilizzato dal dipendente per i “prelievi”.
La scorsa settimana sono anche scattate due perquisizioni disposte dallo stesso pm Milillo: una a casa dell’indagato e una nella banca in cui l’uomo ha il conto corrente. Da quanto si è potuto apprendere, gli investigatori sarebbero riusciti a sequestrare ingenti somme di denaro.
L’indagine della Direzione distrettuale antimafia - competente a livello regionale su tutti i reati informatici - è ancora in corso, per cui i dettagli dell’attività sono ancora coperti da riserbo.
«Ci siamo trovati a dover affrontare una prova abbastanza difficile - commenta Maurizio Temporini, portavoce di Vidussi Spa -, ma siamo sicuri che riusciremo a superarla e a dimenticare. Siamo da sempre una grande famiglia e insieme ne usciremo nella maniera migliore possibile. Non ce l’abbiamo con la persona che ha creato il problema e se contribuirà a rimediare alla situazione valuteremo anche un’eventuale remissione della querela. Quel che è certo - conclude Temporini - è che in un momento di difficoltà del comparto come quello attuale bisogna “rimediare” visto che da anni cerchiamo di uscire da questa crisi a costo di grandi sacrifici di tutti i collaboratori».
Vidussi è una vera e propria “istituzione” a Cividale. Dello stesso gruppo fanno parte anche altri negozi: il Beunique fashion store nel centro storico della cittadina ducale, il punto vendita di Tarvisio aperto dal 1982 (in via Vittorio Veneto), quello di Trieste e, dall’autunno dello scorso anno, anche quello di Remanzacco, negli spazi del nuovo centro commerciale.
I grandi magazzini Vidussi sono stati fondati nel 1971 da Ferruccio Vidussi al quale, nel 2011, è anche stata intitolata la piazzetta adiacente al negozio, l’ex area Q8. A tutt’oggi la Spa (pur nelle difficoltà che hanno portato a un patto azienda-dipendenti per la riduzione degli stipendi a fronte della cessione del 50% degli utili, a tempo indeterminato) risulta la principale azienda commerciale cividalese che, nel tempo, ha dato lavoro a centinaia di persone e che oggi ne occupa oltre 50.
Nel novembre 2010 il negozio Vidussi era stato bersaglio di un altro tipo di furto. A inizio novembre una banda di ladri era riuscita a raggiungere il reparto donna e aveva fatto sparire abiti e pellicce per un valore di circa 200 mila euro. Non molto tempo dopo la polizia, anche grazie alle immagini registrate dalle telecamere, aveva individuato e denunciato i presunti responsabili, quattro croati.
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