Speronò l’auto dei carabinieri dopo il furto di rame: patteggia 16 mesi
I fatti risalgono allo scorso settembre. L’uomo stava fuggendo dopo aver rubato 16 cavi di rame in una ditta di Roveredo in Piano, quando ha ignorato l’alt dei militari
Lo scorso settembre aveva rubato 16 cavi di rame dagli stabilimenti della Se. Tek di Roveredo in Piano. Poi, scappando, aveva ignorato l’alt dei carabinieri speronando con la sua auto l’Alfa Romeo dell’aliquota, per fermarsi poco più avanti. Si è conclusa venerdì 21 febbraio davanti al giudice Cristina Arban la vicenda giudiziaria che ha visto Iulian Razvan Vasilu, 29enne romeno, rispondere dell’accusa di rapina e resistenza a pubblico ufficiale.
Il giudice ha accolto la richiesta di patteggiamento, concordato dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Alessandro Puiatti, con l’accusa rappresentata dal vice procuratore onorario Ilaria Rizzi. A Vasilu è stata applicata la pena di 1 anno e 4 mesi di reclusione, oltre al pagamento di una multa di 269 euro. Per la parte civile presente l’avvocato Esmeralda Di Risio. L’accusa ha contestato al 29enne l’effrazione dei locali della “Se. Tek” per impossessarsi di 16 cavi di massa delle saldatrici, lunghi 3 metri ciascuno e dal peso complessivo di 140 chili.
Dopo essersi assicurato la refurtiva, Vasilu, tentando di sfuggire ad un controllo dei carabinieri, al volante della Opel Astra si era diretto contro l’auto dei militari. I carabinieri avevano organizzato un posto di blocco dopo che la notte precedente dalla stessa azienda erano spariti altri cinque cavi di rame. Nonostante l’intimazione dell’alt, il 29enne non si è fermato, speronando l’Alfa e finendo la sua corsa una decina di metri più avanti, dove era stato raggiunto e arrestato. Attualmente si trova in misura cautelare agli arresti domiciliari per un altro procedimento per furti.
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