Spese, anche la Lega restituisce i beni

Nell’inventario di Narduzzi un centinaio di articoli. Ora tutti i partiti del consiglio regionale hanno riconsegnato gli acquisti

TRIESTE. Dopo il Pdl anche la Lega Nord, l’ultimo gruppo che ancora mancava all’appello, ieri ha consegnato agli uffici del Consiglio regionale di piazza Oberdan i beni in uso nella passata legislatura. Se ne è occupato personalmente l’ex capogruppo Danilo Narduzzi.

L’inventario del Carroccio contiene complessivamente un centinaio di articoli, soprattutto di carattere tecnologico, come cellulari, iPhone, iPad, tv, computer e chiavette usb; nell’elenco figurerano anche attrezzatura da ufficio: sedie, lampade da tavolo, poltrone e scaffalature.

Il materiale è stato visionato dai funzionari per buona parte della giornata di ieri dal momento che ciascun articolo doveva corrispondere a uno scontrino o una fattura. In sostanza una pezza d’appoggio con cui giustificare tutte le singole spese effettuate nel corso dei cinque anni del governo Tondo.

Un lavoro non semplice per i consiglieri della Lega Nord considerando che il gruppo, oltre a non poter più contare sull’impiegata che in passato si dedicava a questo genere di attività, nelle scorse settimane si era trovato in difficoltà a chiudere il bilancio.

E, nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi del Palazzo, non ha avuto partita facile nel ricostruire tutti gli acquisti degli anni scorsi su cui si era focalizzata l’inchiesta della magistratura di Trieste.

Il Carroccio stesso, insieme con il Pdl, aveva peraltro opposto resistenza sulla richiesta di restituzione dei beni avanzata dalla segreteria generale del Consiglio.

I due schieramenti, infatti, ritenevano il materiale di «proprietà dei gruppi»; ciò in base alla loro natura giuridica «di associazione non riconosciuta».

I due partiti invitavano gli uffici di piazza Oberdan a «effettuare un sopralluogo» nei propri locali «per verificare l’esistenza dei beni».

Ma la Regione, che ha subito ribattuto alla presa di posizione di Pdl e Lega (la scadenza fissata per la consegna di tutta la merce in possesso era fissata al 30 giugno), ha preteso comunque il reso in quanto ritiene il materiale «acquistato con fondi consiliari».

Strumenti che quindi, secondo la segreteria generale, non potevano più essere utilizzati dal gruppo in quanto, quest’ultimo, è «estinto con la fine della legislatura».

Un braccio di ferro lungo settimane. L’elenco completo del materiale acquisito dai gruppi è stato trascritto in un verbale redatto dagli uffici della segreteria.

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