Spese “pazze”, chiesti 120 mila euro a due ex consiglieri regionali

Nel mirino della Corte dei Conti gli ex Ciani e Pedicini per viaggi oltreoceano, convegni e pubblicazioni

TRIESTE. Dai costi per stampare il giornale di un partito che non aveva nemmeno preso parte alle elezioni da cui era nato il Consiglio regionale chiamato poi a sostenere quei costi, fino ai biglietti aerei pagati a un consigliere per i voli fatti da moglie e figlia in quanto sue consulenti.

A neanche un mese dall’assoluzione di massa in sede di primo grado penale, il caso delle cosiddette spese pazze ripiomba davanti a un pulpito giudiziario, quello contabile, che vive di vita propria poiché guarda non ai presunti reati bensì agli eventuali danni erariali.

Ieri sono ricomparsi davanti al collegio giurisdizionale della Corte dei conti regionale presieduto da Alfredo Lener (a latere Paolo Simeon e Giancarlo Di Lecce) gli ex consiglieri regionali Paolo Ciani e Antonio Pedicini, eletti entrambi nel 2008 con il Pdl, col primo che, a metà strada, entrò nel Gruppo misto dopo aver aderito a Fli, al secolo Futuro e libertà per l’Italia. Per loro la procuratrice Tiziana Spedicato ha chiesto una condanna vicina complessivamente ai 120mila euro, per sanare una serie di spese di rappresentanza ritenute improprie tra il 2010 e il 2012.

A Ciani, difeso dall’avvocato Alfredo Antonini e già condannato al risarcimento di seimila euro per un filone parallelo concentrato su altre spese datate 2011, la pm contesta una cifra superiore ai 64mila euro. Per Pedicini, a sua volta condannato in precedenza a novemila euro per il medesimo filone bis sul 2011, la richiesta ammonta a oltre 53mila euro.

L’ex consigliere Pedicini è assistito dall’avvocato Pedicini. Se stesso. E infatti ieri, a inizio udienza, il politico pordenonese ha infilato la toga e si è prodigato in un’accorata difesa in prima persona. Ha spiegato, tra le altre cose, che i due voli Parigi-Treviso e ritorno sotto Natale e sotto Pasqua rimborsati dal gruppo del Pdl e intestati a sua figlia, una laurea in diritto fallimentare ed «esperta di crisi aziendali francesi», erano stati funzionali a una consulenza che lui aveva dovuto chiederle in merito ad alcune operazioni di Friulia. Ma perché Natale e Pasqua? Semplicemente «perché lei poteva venire per le feste».

Quanto alla moglie, a sua volta avvocato, e asserita collaboratrice di Pedicini, la spesa che più fa rumore è quel Trieste-New York e ritorno per un viaggio di studio.

«Se parlassimo di un ufficio squisitamente amministrativo – ancora Pedicini in aula – dove la collaborazione di terzi va individuata con procedure tali da garantire imparzialità di scelta, non avremmo alcun dubbio. Ma questo non succede per i partiti politici né per i gruppi consiliari che ne sono un’emanazione, in politica l’elemento fondante è il volontariato».

Le spese di trasferta sono una voce in realtà minore tra le contestazioni a Pedicini. Quella più alta (al di là dei beni strumentali per 17mila euro tra computer, tv, pneumatici e arredi) è stimata in cosiddetta via equitativa in circa 26mila euro, ed è riferita alle spese di divulgazione, a cominciare dai soldi pagati per degli spazi su TelePordenone. Il rilievo è che, almeno per la metà delle volte, Pedicini avrebbe parlato non degli affari del Friuli Venezia Giulia ma di quelli nazionali, esulando così dalle finalità istituzionali legate ai rimborsi.

«Non siamo un’isola avulsa dal contesto nazionale», la replica del pordenonese, che nonostante la precedente sentenza l’avesse bacchettato a riguardo ha ribadito come i fondi fossero gestiti dal capogruppo (Daniele Galasso, ndr): «Non c’è una spesa del gruppo che sia stata operata da me».

Il concetto che questa non sia un’isola avulsa è stato ripreso, in altri termini, dall’avvocato Antonini per Ciani, per il quale il grosso delle contestazioni, siamo oltre 54mila euro su 64mila, si ferma al capitolo delle spese di divulgazione, tra convegni e pubblicazioni, in particolare per la stampa de “Il Futurista Fvg”, il periodico di Fli. La sentenza per entrambi è attesa fra circa un mese.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto