Spese, tutti impuniti nella Lega

Il commissario Dozzo non può prendere provvedimenti. Riferirà a Maroni, in Fvg a settembre

REANA. Tutto è bene quel che finisce bene. La “gita” del commissario Gianpaolo Dozzo in Friuli Venezia Giulia si conclude con un nulla di fatto: al temine del faccia a faccia con i militanti delusi tutto resta com’era. I consiglieri regionali coinvolti nello scandalo rimborsi rimangono nel partito (la capogruppo in Regione Mara Piccin in particolare), mentre i “dissidenti” congelano l’autosospensione. Tutti restano al loro posto, insomma. Tutti tranne Matteo Piasente, l’unico a pagare nella Lega del Fvg per ordine dei vertici milanesi del movimento.

Dozzo il Commissario non può prendere decisioni in autonomia; non può espellere o allontanare nessuno, ma può dare il via all’iter previsto dal regolamento interno del Carroccio. Restano in attesa, quindi, i firmatari della lettera di protesta, che ieri hanno avuto un confronto con Dozzo nella sede di Reana. Il commissario ha incontrato tre dei “dissidenti”, Marco Ubaldi, Michele Zoff e Andrea Fasolo. Un colloquio che i diretti interessati hanno definito «cordiale e positivo», durato dalle 12.20 alle 13.50.

«È’ andata bene – ha commentato Ubaldi – perché siamo stati ascoltati e abbiamo potuto parlare liberamente. Le questioni che abbiamo sollevato sono attuali e di non facile risoluzione. All’interno della Lega ci sono regole chiare per le quali certe decisioni non possono essere prese direttamente da un commissario. Per questo – ha aggiunto – insieme agli altri firmatari valuteremo come procedere, visto che l’iter per arrivare ai provvedimenti richiesti nei confronti dei militanti che hanno sbagliato, passa dalla direzione provinciale del partito per arrivare fino al Consiglio nazionale del Fvg. C’è poi un Comitato di disciplina e garanzia presieduto da Umberto Bossi a Milano che stabilisce se declassare o meno gli iscritti con più di dieci anni di militanza. Il quadro quindi è complesso».

Ubaldi è consapevole che Dozzo sta operando in Friuli da poco tempo, e che quindi deve ancora avere uno spaccato preciso delle dinamiche del partito. Comunque l’impressione avuta, al termine del faccia a faccia, è positiva. «È una persona che è in Lega da più di vent’anni – ha chiarito – e ne ha viste di tutti i colori. Si è sempre distinto per aver portato avanti una politica di oculatezza nell’utilizzo delle risorse pubbliche, ed è questo che serve alla Lega del Fvg».

Ubaldi ha intenzione di andare fino in fondo per fare chiarezza nel partito, possibilmente prima dell’arrivo di Roberto Maroni. Il segretario nazionale è atteso il primo settembre a Udine. «Io sono leghista e rimango leghista – ha confermato Marco Ubaldi – e ciò che mi sta davvero a cuore è far parte di un movimento nel quale ci sia spazio per ideali come trasparenza, onestà e correttezza. Ammetto di aver pensato seriamente di autosospendermi perché sono stufo di vedere certe cose, e a questo proposito ringrazio tutti i militanti che in queste settimane mi hanno sostenuto. L’autosospensione per ora resta congelata – ha concluso – almeno finchè non sarà chiarito l’iter da seguire per ottenere i provvedimenti richiesti».

 

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto