Spiagge libere a Pineta e Riviera: ecco la proposta di Lignano

La località balneare chiede più competenze al Comune e lo spacchettamento delle grandi concessioni. Se approvate, le richieste cambierebbero completamente la gestione del demanio

Sara del Sal
La spiaggia di Lignano Riviera
La spiaggia di Lignano Riviera

Un cambiamento radicale si sta preparando per l’arenile friulano, che potrebbe davvero arrivare ad accogliere i suoi turisti, nei prossimi anni, con un assetto totalmente nuovo. Il segnale arriva dal Comune di Lignano, che nei giorni scorsi ha elaborato un dettagliato documento che contiene le proposte di modifica al Piano di utilizzazione del demanio marittimo statale con finalità turistico ricreativa (Pud).

L’iter regionale

È stata la Regione, qualche mese fa, ad annunciare di voler aggiornare il Pud, che disciplina l’esercizio delle funzioni amministrative in materia di beni appartenenti al demanio marittimo con finalità turistico ricreativa. Una “rinfrescata” che l’assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano Callari, ha voluto in una fase storica particolare, in cui è tornato prepotentemente in auge il tema del rinnovo delle concessioni balneari.

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Nel percorso di revisione è stato proposto agli enti di avanzare le proprie osservazioni a riguardo. Anche Lignano ha quindi inviato un pacchetto di proposte innovative, destinate, se accolte, a cambiare completamente la gestione del demanio nella località balneare friulana.

Le proposte per la spiaggia

Alla Regione l’ente municipale retto dal sindaco Laura Giorgi ha fatto pervenire un articolato documento di proposta, approvato giovedì scorsi dalla giunta comunale. L’atto contiene la richiesta di ottenere il passaggio di competenza al Comune delle concessioni turistico-ricreative attualmente in capo alla Regione e anche lo spacchettamento delle grandi concessioni. Questa tematica è stata molto dibattuta nella località balneare stessa, che al momento vede tre grandi concessionari gestire delle porzioni molto ampie dell’arenile affiancati da alcuni gestori che ne hanno una o due.

Con l’eventuale “spacchettamento” verrebbe quindi ad aumentare il numero dei concessionari, con il conseguente aumento della diversificazione dell’offerta e della concorrenza tra uffici spiaggia. Si parla inoltre della tutela del sistema dunale, e della previsione di lasciare spazio per delle spiagge libere a Pineta e Riviera e il mantenimento del tratto di arenile libero, che fa parte della concessione attualmente affidata a Ge.Tur, che è già stato ampliato da alcuni accordi già siglati con l’attuale amministrazione.

Non solo spiaggia

Tra le proposte inviate dal Comune ci sono anche quella che porta alla realizzazione di aree dedicate in maniera specifica all’attività sportiva in spiaggia a cui si aggiunge l’assegnazione di tutte quelle strade, piazze e marciapiedi che sono oggetto di concessione e che potrebbero quindi venire definitivamente affidate al Comune, così come il percorso ciclopedonale che collega Sabbiadoro a Pineta, ad oggi ricadente in una porzione della concessione affidata a Ge.Tur.

Le parole del vicesindaco

«Sono richieste che, in particolare per le aree di Pineta e Riviera, ricalcano in pieno il programma elettorale della nostra amministrazione», sottolinea il vicesindaco con delega al demanio, Manuel Massimiliano La Placa, che ha illustrato in giunta la delibera e gli atti allegati.

«Abbiamo lavorato a lungo per costruire assieme alla Regione la volontà politica di mettere mano a una riforma generale del Pud, che, salvo piccole modifiche, è fermo al 2007 – evidenzia l’esponente dell’esecutivo lignanese –. Come Comune, in vista della partenza dei tavoli tecnici preposti, raccolte le idee da tutti i gruppi componenti la maggioranza, abbiamo predisposto e inviato le nostre proposte generali di variante che rispettano l’impegno che questa amministrazione ha preso con i cittadini, da inizio mandato». Ora, conclude La Placa, il Comune resta in attesa «dell’avvio dei tavoli tecnici che saranno incaricati dell’ammodernamento del piano».

Le associazioni di categoria

Confcommercio Regionale e Confesercenti hanno a loro volta inviato delle osservazioni. Per quanto riguarda il Sindacato italiano Balneari, l’auspicio è che «non si vada a gara prima di avere redatto questo documento – come afferma il consigliere nazionale Salvatore Sapienza –. Non si può perdere questa occasione, redigendo un piano che, se arrivasse dopo le gare, diventerebbe attuabile solo tra 15 o 20 anni, quando sarebbe ormai vecchio». 

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