Spilimbergo, autista dell’Atap aggredito in autostazione: un ragazzo gli sputa nell’occhio
Alcuni ragazzini volevano viaggiare senza biglietto e uno ha minacciato il conducente
SPILIMBERGO. Meno di due mesi dopo, un’altra aggressione ai danni di un autista di Atap spa. È avvenuta alle 20 del 12 gennaio sulla linea 25R (Spilimbergo-Pinzano) corsa 032.
Un gruppo di ragazzini senza biglietto intendeva salire a bordo dell’autobus in sosta all’autostazione di Spilimbergo in attesa di proseguire verso Pinzano.
Al diniego dell’autista, i ragazzini avrebbero cominciato a inveire, spettatori altri passeggeri che nel frattempo erano saliti sul mezzo.
L’autista, T.S., 36 anni, residente a Mereto di Tomba, ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, ma è in questo frangente che la situazione è degenerata. Uno dei ragazzi, pare già conosciuto per simili episodi, si è avvicinato all’autista dicendo: «Non sai chi sono io. Fra sei morto».
Giunto a un centimetro dal viso del conducente, gli ha sputato nell’occhio destro. L’autista ha dovuto interrompere servizio per motivi di sicurezza in quanto lamentava un forte bruciore. La sostituzione ha comportato anche un notevole ritardo del servizio di linea.
Il presunto aggressore e i sui compagni sono riusciti a dileguarsi prima dell’arrivo dei carabinieri, i quali hanno solamente potuto acquisire informazioni sull’accaduto.
L’autobus è dotato di telecamere interne e le registrazioni potranno essere utili alle indagini. L’autista si è recato al pronto soccorso di Spilimbergo dove ha avuto una refertazione di sei giorni di prognosi e ha sporto denuncia.
Sull’accaduto ha espresso «piena solidarietà all’autista aggredito» il segretario provinciale dell’organizzazione sindacale Faisa-Cisal, Enrico Mengo, il quale evidenzia che «purtroppo eventi di questo tipo oramai si verificano frequentemente e il personale front line, come gli autisti e i controllori, corrono seriamente il rischio di essere aggrediti sia verbalmente sia fisicamente».
Enrico Mengo, inoltre, precisa che sono già stati avviati dei tavoli tra le organizzazioni sindacali e l’azienda «per trovare delle soluzioni al problema, ma evidentemente c’è ancora molto da fare per garantire ai lavoratori di poter svolgere il proprio lavoro in sicurezza.
Bisogna ragionare, insieme alle istituzioni, su interventi che mirino alla prevenzione, evidenziando altresì che troppe volte i responsabili di tali episodi rimangono impuniti – conclude – permettendo loro di reiterare questo tipo di atteggiamenti».
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