Spilimbergo, bersaglieri da tutta Italia fanno rivivere un reparto

Anni dopo lo scioglimento del 23º, i commilitoni si sono ritrovati alla Forgiarini. Il battaglione è stato soppresso nel 2005 dopo tante missioni di pace nel mondo

SPILIMBERGO. È stato un tuffo nel passato, emozionante e denso di ricordi, quello vissuto da una cinquantina di ufficiali e sottufficiali in congedo ex appartenenti al 23° battaglione bersaglieri “Castel di Borgo”, il reparto dell’esercito che, per trent’anni, ha accolto alla caserma Forgiarini di Tauriano migliaia di soldati per il servizio di leva e centinaia di graduati.

Era il 1º ottobre del 1975 quando, nella frazione della città del mosaico, si costituì il 23° battaglione Bersaglieri “Castel di Borgo” al quale furano assegnata bandiera e tradizioni del 12º reggimento. Il reparto, allora inquadrato nella Brigata corazzata “Mameli”, partecipò dall’ottobre 1983 al gennaio 1984 alla missione di Pace in Libano.

Trasferito dal 1º aprile 1991 alla Brigata corazzata Ariete, il battaglione fu quindi ridislocato il 31 marzo 1992 da Tauriano in Sicilia, con sede in Trapani, alle dipendenze. Il 2 settembre 1992 il 12° Reggimento si ricostituì nella sede siciliana prendendo alle sue dipendenze il 23° Battaglione brigata “Castel di Borgo”.

Negli anni 1992-94 fu responsabile operativo dei reparti dislocati nella provincia di Trapani per l’operazione Vespri siciliani. Il 15 aprile 2005 venne soppresso e sostituito nella sede dal ricostituito 6° reggimento bersaglieri.

La bandiera di guerra del 23º “Castel di Borgo” è custodita oggi al sacrario delle bBandiere al Vittoriano, a Roma, museo che raccoglie e custodisce tutte le bandiere di guerra dei reparti disciolti. Si ricordano la sua partecipazione in soccorso alle popolazioni terremotate del nel Friuli del 1976 e dell’Irpinia e Basilicata nel 198.

Arrivati da ogni parte d’Italia, molti dei quali con relative consorti, i commilitoni si sono ritrovati alla Forgiarini per questo loro primo raduno reso possibile grazie all’ex capitano Mario Cortolillo e degli ex marescialli luogotenenti Dino Casucci e Angelo Faro che, dopo un lungo lavoro di recupero degli indirizzi di ex colleghi ed ex superiori, sono riusciti in quella che poteva sembrare un’impresa impossibile.

«Un appuntamento che contiamo di riproporre anche nei prossimi anni», dicono entusiasti gli organizzatori «per ribadire quei valori che sa sempre la gloriosa bandiera del 23º ha rappresentato per tutti noi, per non cancellare anni di solidarietà e di amicizia».

«È stata un’occasione speciale per rivivere tanti aneddoti di vita di caserma con reciproca fiducia e stima che abbiamo voluto condividere alla presenza anche dei nostri familiari. Un momento di condivisione di un’esperienza che ha lasciato dentro noi sensazioni indimenticabili».

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