Spilimbergo, da settembre le “sentinelle di quartiere”
SPILIMBERGO. Cittadini sentinelle di quartiere, in contatto diretto con i residenti e con la centrale della polizia locale. Sono i referenti di quartiere, collante tra città e forze dell’ordine, che avranno il compito di segnalare situazioni a rischio, possibili persone sospette, furti o vandali.
Prende il via anche a Spilimbergo, il progetto sulla sicurezza Controllo del vicinato, già attivo da alcuni mesi nel Comune di San Quirino, dal quale l’amministrazione Francesconi ha preso spunto.
Il progetto, che nella città del mosaico si chiamerà Spilimbergo città sicura 2.0 e godrà del sostegno della Prefettura di Pordenone, mira a creare per ogni zona della città, dal capoluogo alle frazioni, un rete attiva che funga da radar del territorio volta a prevenire furti e rapine, ma anche truffe e raggiri ai danni delle persone più deboli.
A lanciare la proposta era stato ad aprile l’assessore comunale alla Sicurezza, Marco Dreosto, presenziando alla Casa dello studente a un incontro informativo organizzato dal Comune in sinergia con la stazione dei carabinieri di Spilimbergo e l’Università della terza età, per fornire una giusta prospettiva dei rischi che quotidianamente si possono correre anche rimanendo tra le mura domestiche.
Intervenendo al fianco dei militari dell’Arma, proprio Dreosto aveva lanciato l’idea che residenti e commercianti, in forma volontaria, si attivino come “sentinelle di quartiere”, segnalando tempestivamente alle forze dell’ordine anche soltanto movimenti ritenuti sospetti.
«Proposta che, a stretto giro di posta – riferisce Dreosto – si concretizzerà con la sigla di un protocollo d’intesa fra Comune, Prefettura e comitato per l’ordine e la sicurezza provinciale, al fine di promuovere tra la cittadinanza la cultura della partecipazione attiva e della collaborazione con le forze dell’ordine, onde prevenire e ridurre i reati, in particolare quelli contro la proprietà e la persona».
Il progetto prevede iniziative di informazione e formazione della popolazione, curate da personale delle forze di polizia, per attivare buone pratiche da porre in essere per prevenire il fenomeno dei furti nelle abitazioni e nelle aziende.
«Particolare attenzione sarà rivolta a una corretta e tempestiva canalizzazione del flusso informativo dal territorio verso le centrali operative di Carabinieri e Questura, oltre che della polizia Locale», chiarisce l’esponente dell’esecutivo Francesconi, sottolineando che l’iniziativa coinvolgerà, «oltre che i cittadini, alcuni dei quali referenti di quartiere, le categorie produttive e le società di vigilanza privata».
Il progetto, che potrebbe essere operativo da settembre, non prevede costi a carico del Comune ed è riconosciuto da un protocollo d’intesa fra Anci e ministero degli Interni.
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