Spinotti: la mia Carnia tra bellezza e idee di rinascita

Sarà pronto entro l’anno il documentario che il cineasta sta girando «Intervistati Tondo, Di Piazza e Bonanni»

«La Carnia riesce a esprimere esprimere poesia e grande bellezza, architettonica, paesaggistica, ambientale, storica, di tradizioni: è così di per sé, quindi è facile catturare queste cose con la cinepresa e trasporle nel linguaggio del cinema».

Sono parole di Dante Spinotti che, con le valigie quasi pronte per l’Ungheria – dove soggiornerà fino a fine estate per Hercules, il nuovo film di Brett Ratner, una coproduzione Paramount-MGM – è ancora per pochi giorni in Friuli a proseguire il progetto di film-documentario che sta dedicando alla sua terra, Inchiesta in Carnia.

Dice il celebre cineasta: «Vorrei unire l’aspetto poetico della bellezza di queste terre alla dura battaglia socio-politica che è in atto e a quello che si può pensare di fare, ai progetti che ci sono e a quelli possibili, che potrebbero dare un’idea di cosa la Carnia possa essere».

Un documentario, che sarà pronto entyor la fine dell’anno, in cui – chiarisce Spinotti – si dà voce a tanti carnici. «Con mio figlio Riccardo, con l’aiuto di diversi amici, e prossimamente di Carlo Della Vedova, abbiamo realizzato circa una trentina di interviste, tra cui Pierluigi Di Piazza, Renzo Tondo, Cristiana Compagno, con diverse ore di registrazione. Abbiamo fatto un’intervista con un personaggio straordinario che è Devis Bonanni, a Raveo. E poi molte altre a professionisti, amministratori, sportivi e artigiani di tutte le età».

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