Splende il progetto “Casa al sole”

Integrazione modello per le persone con disabilità intellettive
Di Paola Dalle Molle

Circondato da poco clamore, in questi anni è nato grazie alla Fondazione Down Fvg di Pordenone, un progetto unico in Italia chiamato “Casa al Sole”, rivolto alle persone con sindrome di Down o con disabilità intellettiva per garantire loro una vita indipendente e normale.

La Fondazione nei giorni scorsi è stata invitata al convegno nazionale “Immaginabili risorse” tenutosi a Milano all’Università Bicocca per raccontare la storia di questa iniziativa.

Il presidente della Fondazione Down, Sandro Morassut ha spiegato che il progetto pordenonese, primo esempio in Italia, permette attualmente a 19 persone con disabilità intellettiva di vivere in normali appartamenti in centro città, a gruppi di tre o quattro che si sono formati per affinità e amicizia. Dopo un periodo di formazione di circa tre anni in una “casa scuola”, i giovani sono in grado di avere una vita piena e soddisfacente, inseriti nel contesto della città con un modesto supporto educativo. Il progetto ha potuto concretizzarsi grazie a una stretta e costruttiva collaborazione tra l’Aas 5 pordenonese, titolare del servizio, e un gruppo di famiglie da sempre preoccupate del futuro dei loro figli. L’esempio pordenonese è stato presentato lo scorso anno a New York nella sede delle Nazioni Unite, riscuote interesse e consenso perché realizza il desiderio dei figli, diventati adulti, di rendersi autonomi dalle famiglie.

Poco tempo fa, il destino inevitabile era di passare dalla propria casa all’istituto assistenziale o alle case di riposo una volta venuto meno il sostegno della famiglia. Oggi, il progetto “Casa al Sole” è un modello di welfare che dà dignità ed eleva la qualità di vita delle persone, è un esempio virtuoso di interazione tra pubblico e privato ed è vantaggioso per le finanze pubbliche perché le autonomie acquisite riducono la necessità dell’assistenza. Sentirsi adulti, liberi di scegliere, di girare in centro senza essere discriminati sarebbe stato comunque impossibile se queste persone non avessero incontrato il favore della cittadinanza, la disponibilità e gentilezza da parte di tutti. La Fondazione Down, che gestisce le 5 abitazioni di Pordenone è sostenuta nei suoi progetti dalla Fondazione Crup.

«Partecipiamo attivamente – commenta il presidente della Fondazione Crup Lionello D’Agostini – all’attività degli enti e associazioni che si contraddistinguono per la cura e l’attenzione nei confronti delle persone con disabilità, per le quali è importantissimo costruire un futuro per quanto possibile autonomo e socialmente orientato». Per info:www.downfvg.it

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