Spoil system in Regione: fuori il direttore della Lega

La riorganizzazione di Panontin prevede anche la riduzione dei funzionari e l’ufficio monitoraggio sulla terza corsia

UDINE. Fuori due direttori centrali – il primo a saltare sarà l’uomo di Claudio Violino –, la gestione delle infrastrutture all’assessore Maria Grazia Santoro, con tanto di ufficio di monitoraggio della terza corsia in A4 e la riduzione dei funzionari (i cosidetti Po, posizioni organizzative). Sono queste alcune delle novità della rivoluzione d’agosto firmata da Paolo Panontin. L’assessore voluto da Debora Serracchiani alla Funzione pubblica non ha perso tempo e non ne vuole perdere perché sa bene che la macchina regionale dev’essere pronta prima dell’autunno e perché solo una volta capito l’assetto di mamma Regione si potrà mettere mano a figli, nipoti e parenti vari: dagli enti locali alle società regionali. E così a settembre, dopo i dirigenti, toccherà la conta delle posizioni organizzative.

La superdirezione

Il compito più complesso è stata la ristrutturazione dei settori di pertinenza del vicepresidente Sergio Bolzonello. Si trattava infatti di mettere assieme due direzioni e di far confluire anche servizi esterni: il commercio nella precedente tornata amministrativa era stato affidato all’assessore al lavoro Angela Brandi. La scelta è stata drastica: da un lato un unico direttore centrale – “sacrificato” Luca Bulfone, il direttore di Claudio Violino, uomo di fiducia della Lega Nord – e dall’altra due capi area che gestiranno un’area ciascuno e riferiranno al direttore centrale. L’area delle attività produttive con otto servizi e quella delle politiche agricole e forestali con 12 servizi.

Sorpresa infrastrutture

L’altro elemento di novità è lo “spacchettamento” delle infrastrutture. Se la presidente Serracchiani ha tenuto per sé il “servizio relazioni internazionali e infrastrutture strategiche”, «la gestione delle infrastrutture e della mobilità – precisa Panontin – saranno in capo all’assessore Santoro». Dal direttore centrale infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici e università, è previsto che dipenda una «struttura temporanea di monitoraggio della terza corsia» che dovrebbe quindi esaminare e coordinare il lavoro da un lato della struttura commissariale e dall’altra quello di Autovie (anche se la gestione delle partecipate resta in capo com’è naturale all’assessore al bilancio Francesco Peroni).

Posizioni organizzative a rischio

La riduzione delle alte cariche – direttori e soprattutto vicedirettori centrali che passano da 13 a 4 – e l’introduzione di un direttore generale che traduca operativamente le linee strategiche del presidente e della sua giunta, è solo il primo tempo della riforma. «Con l’avvento del direttore ci potranno essere altre modifiche organizzative. Una cosa che sicuramente dovremo rivedere con l’avvio della nuova architettura sono le posizioni organizzative, funzionari. Oggi sono 160, decisamente troppe – analizza l’assessore Panontin -. Coerenza vorrebbe che a settembre fossero azzerate tutte e riassegnate in base alla nuova organizzazione interna. Vedremo, comunque, questa sarà la seconda fase, da condividere con il direttore».

L’occhio dell’Oiv

Il controllo centrale, che per Panontin deve essere inteso come verifica super partes e maggior coordinamento tra le diverse direzioni, sarà possibile anche grazie al lavoro dell’organo interno di valutazione che si occuperà della pesatura del lavoro delle singole direzioni (prima affidata ai direttori centrali). Un provvedimento in tal senso è già stato formalizzato dalla giunta regionale in una delle ultime sedute.

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