La spola tra Prato e Pordenone per stare con la figlia: ecco chi era Patrizia, morta intossicata a Natale
Mamma e figlia erano appena tornate in Friuli, in treno, dalla Toscana: la vigilia trascorsa nel quartiere di Torre, a Natale la partenza per Forni di Sopra dove la professoressa in pensione ha trovato la morte
Originaria di Viterbo, la maggior parte del tempo Patrizia Pontani, 66 anni, lo trascorreva a Prato, vicino alla figlia Laura, 28 anni, laureata in ingegneria a Firenze e specializzatasi al Politecnico di Torino con un lavoro alla fondazione Leonardo di Campi Bisenzio nel settore aerospaziale.
Laura vive con il fidanzato Marco a Montemurlo. Lei e il papà Maurizio Chisciotti, 73 anni, funzionario di banca in pensione, sono ricoverati in ospedale in gravi condizioni per l’intossicazione da monossido di carbonio che ha non ha lasciato scampo alla mamma.
Insegnante di scuola media in pensione, non si vedeva spesso nella casa di Torre, dove la famiglia si era trasferita da tre anni. Prima abitavano in centro a Pordenone, ma il desiderio di un po’ di verde e di tranquillità li aveva invogliati a cercare una sistemazione in periferia. Pur facendo la spola tra Prato e Pordenone, Patrizia quando era a casa riusciva ad essere presente con tutti.
#Myfamily, #love. Due hashtag, sintesi di un amore perfetto, tragicamente spezzato nella notte di Natale. In questo modo Laura aveva scelto di descrivere una foto scattata insieme ai suoi genitori e poi postata su Instagram. C’è molto dei genitori in quelle fotografie. Dal giorno della laurea, a un ricordo da bambina, fino a quell’abbraccio insieme a mamma e papà. Con la spensieratezza di un tempo trascorso insieme, che sembrava infinito. Fino alla tragedia di Natale.
A raccontare la vita semplice della famiglia, rimasta vittima di una fuga di monossido di carbonio nella casa di Forni di Sopra, sono i vicini di Torre, con cui si era instaurato un rapporto che andava oltre il semplice vicinato. Entrambi in pensione, con la voglia di trascorrere il tempo insieme, come avrebbe dovuto essere questo Natale in famiglia, avevano acquistato da poco la casa di Forni di Sopra, che stavano ristrutturando, dopo averne venduta un’altra.
Con loro c’erano gli inseparabili cani Laika e Nerina. Soccorsi e salvati dal dramma dell’altra notte, sono stati affidati alle cure del canile di Tolmezzo.
Quando non erano insieme a Pordenone, Patrizia trascorreva le settimane vicino alla figlia. La passione di Maurizio è dedicare tempo al prossimo. Terminato il suo impiego in banca ha iniziato a collaborare con l’associazione Casa del volontariato di Pordenone.
Presta servizio alla Cittadella della Salute e al Policlinico San Giorgio, impegnandosi nell’accoglienza delle persone che arrivano nelle strutture per usufruire dei servizi sanitari. Probabilmente, a Pordenone, gli ultimi a vederli tutti insieme sono stati proprio i vicini di casa, che descrivono come gioioso e solare l’ultimo incontro di Natale, nell’attesa di ritrovarsi di nuovo prima della fine dell’anno.
Madre e figlia erano tornate in Friuli in treno da Prato. Il padre era andato a prenderle in stazione a Portogruaro. Poi il ritorno a casa, ma solo il tempo di una notte per preparare alcune cose da portare nella casa di montagna, poi la mattina il saluto e gli auguri ai vicini e la partenza per Forni di Sopra.
La notte del 24 dicembre l’hanno trascorsa a Torre. Sono partiti il giorno dopo, di buon’ora, per festeggiare il Natale la prima volta nella casa nuova. Poi il dramma e la festa che si è trasformata in tragedia. Per Patrizia non c’è stato nulla da fare. Laura e Maurizio lottano per la vita.
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