Si sposano una 28enne cubana e un 62enne friulano: matrimonio combinato, in due patteggiano

Il rito civile era stato celebrato a Codroipo per dare modo alla giovane straniera di restare in Italia: la pena detentiva – per lo sposo e per l’organizzatore dell’unione – è stata trasformata in una multa rispettivamente di 13 e di 5 mila euro, come disposto dal giudice

Alessandro Cesare
Il rito civile era stato celebrato nell'estate 2022 a Codroipo
Il rito civile era stato celebrato nell'estate 2022 a Codroipo

«Vi dichiaro, in nome della legge, uniti in matrimonio». Peccato che i due protagonisti delle nozze civili a malapena si conoscessero. Uniti solo per convenienza: economica lui, legata al rilascio del permesso di soggiorno lei.

Una messa in scena organizzata nell’estate di due anni fa a Codroipo, che però è finita male. Nei giorni scorsi i protagonisti della vicenda, Mario Sandri, 53 anni di Nervesa della Battaglia, nel trevigiano, e Raffaele D’Agostino, oggi 64enne di Codroipo, sono finiti come imputati davanti al giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Udine, Mariarosa Persico.

Entrambi hanno patteggiato: Sandri una pena di 6 mesi di reclusione sostituita da una multa di 13.500 euro, D’Agostino a una pena di 8 mesi e 20 giorni di reclusione sostituita da una multa di 5.200 euro (importo dilazionato in 40 rate mensili).

I due erano accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di falso ideologico in atto pubblico, in quanto responsabili di aver tratto in errore un pubblico ufficiale mediante l’uso ingannevole di atti non rispondenti al vero.

Da quanto appurato dal personale della Squadra mobile della questura di Udine che ha svolto le indagini sul caso, infatti, Sandri e D’Agostino si erano accordati per far giungere in Italia una cittadina cubana (all’epoca dei fatti ventottenne) e organizzare il matrimonio combinato con l’intento di farle ottenere la cittadinanza.

Nello specifico è stato Sandri a pianificare il matrimonio simulato tra D’Agostino (a cui è stata riconosciuta l’aggravante della recidiva) e la ragazza cubana. Negli atti non si fa riferimento agli accordi economici stipulati tra le parti.

Un rito, come già accennato, celebrato a Codroipo nel luglio del 2022. Nel corso delle indagini disposte dalla Procura di Udine, la polizia locale di Codroipo aveva verificato con i vicini di D’Agostino l’effettiva convivenza con la donna cubana, ma nessuno se la ricordava o l’aveva mai vista nel capoluogo del Medio Friuli. Non solo, nemmeno il titolare del contratto di affitto dell’abitazione, D’Agostino, era mai stato visto in quel luogo dai vicini.

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