Sposarsi la domenica? Ora si può

Ora a Pordenone ci si sposa anche la domenica, ma a costi stellari. Lo ha deciso la giunta nella seduta di ieri a fronte delle domande che, anche se saltuariamente, sono arrivate al Comune. Sinora la risposta dell’amministrazione è sempre stata “non si può”, ma la giunta ha deciso di aprire le porte anche a quanti manifestano il desiderio di unirsi in matrimonio nel giorno festivo e così l’esecutivo ha provveduto a sancire tale opportunità con apposta delibera. Certo, a costi superiori, ma perché superiori sono i costi della macchina comunale per organizzare una cerimonia a municipio chiuso e dipendenti a casa. Il costo per il matrimonio domenicale è di 600 euro per i residenti in città e 700 per chi abita fuori Pordenone, considerate le maggiori spese legate alla determinazione dei turni tra i dipendenti necessari per l’apertura e per garantire l’attività di stato civile, nonché quelle relative al funzionamento delle sale.
Una cifra tutt’altro che irrisoria se si considera che, dal lunedì al sabato pomeriggio, il costo di un matrimonio in municipio o nelle sale comunali destinate a questo tipo di cerimonia (oltre alla sala rossa e alla loggia del municipio ci sono villa San Valentino, la bastia di Torre e il chiostro del convento di San Francesco) va da gratis per i residenti che si sposano in sala rossa nell’orario di lavoro a 390 euro per chi sceglie il chiostro del convento fuori dell’orario di lavoro dei dipendenti comunali.
La delibera approvata ieri modifica dunque quella già licenziata sul medesimo argomento lo scorso gennaio, nella quale venivano fissate le tariffe per i matrimoni celebrati nelle sedi comunali e si determinavano i giorni disponibili per il servizio. Pordenone si affianca dunque a Pasiano nella celebrazione dei matrimoni domenicali: la tariffa in quest’ultimo Comune è comunque ancora più elevata e si attesta sui mille euro. «Non sono molte le richieste di matrimonio che ci vengono presentate per celebrare la cerimonia la domenica – spiega il vicesindaco Renzo Mazzer –, ma abbiamo comunque voluto offrire anche questo nuovo servizio».
Laura Venerus
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