Stadio Friuli “promosso” dalla Figc

Il progetto del nuovo impianto piace ai vertici di Federazione, Coni e Credito sportivo. Via libera ufficiale in una settimana
Udine 30 Marzo 2013. Calcio Serie A. Udinese - Bologna. Presentazione nuovo stadio. Telefoto Copyright Petrussi Foto Press / Petrussi Diego
Udine 30 Marzo 2013. Calcio Serie A. Udinese - Bologna. Presentazione nuovo stadio. Telefoto Copyright Petrussi Foto Press / Petrussi Diego

UDINE. Per il via libera definitivo bisognerà attendere almeno una settimana. Ma il nuovo stadio Friuli ha già conquistato i dirigenti di Figc, Coni e Credito sportivo chiamati a valutare il progetto. Tanto che Michele Uva, uno dei massimi esperti di impiantistica sportiva della Figc, lo ha definito un «modello» che dovrebbe essere preso a esempio.

L’auspicio dei vertici del calcio è infatti che, dopo la Juventus che si è fatta lo stadio da sola, altre società decidano di investire negli impianti di proprietà comunale firmando una convenzione per la cessione del diritto di superficie proprio come ha fatto l’Udinese che gestirà il Friuli per i prossimi 99 anni. Quella tracciata dalla società bianconera potrebbe essere la strada giusta per ridurre il gap tra il pallone nostrano, con stadi fatiscenti e semi-vuoti, e quello inglese o tedesco dove invece il calcio è uno sport per la famiglia ed è difficile trovare seggiolini liberi per assistere alle sfide di campionato.

L’Udinese ha deciso di scommettere sulla riscossa del calcio italiano e sulla possibilità di trasformare la partita in un evento sportivo da vivere con tutta la famiglia a 360°, di domenica, ma anche durante la settimana.

Il nuovo Friuli avrà infatti 25 mila posti tutti coperti, il terreno di gioco riscaldato a ridosso degli spati, Sky box e suite dotate di ogni confort, accessi a internet wi-fi, soluzioni innovative sul fronte del risparmio energetico, diversi ristoranti, diversi bar, due maxi schermi e persino la predisposizione per costruire due piscine. Oltre al museo dedicato alla storia bianconera sarà quindi possibile creare una vera e propria cittadella dello sport. All’interno dello stadio ci saranno altri 6 mila metri quadrati liberi, tutti da “riempire” per rispondere alle esigenze dei tifosi bianconeri.

Anche sopra i seggiolini sistemati più in alto ci saranno spazi liberi. Per il momento l’Udinese intende completare soltanto due suite da circa 50 posti, una esattamente al centro del settore Distinti di fronte agli Sky box che sono quasi stati completati nella “vecchia” Tribuna. Ma in caso di necessità potranno essere ricavate nuove suite in tutto l’anello, dalla Curva Nord alla Sud. «Decideremo come completare lo stadio - assicura il direttore amministrativo Alberto Rigotto - in base ai desideri dei nostri tifosi che sono al centro del nostro progetto».

Ieri Rigotto, insieme al direttore generale Franco Collavino, e all’ingegnere Roberto Regni dell’Area progetti di Perugia che ha disegnato il nuovo Friuli, ha incontrato per primi il commissario straordinario del Credito sportivo, Paolo D’Alessio con i funzionari Malafronte, Flores e Pesole. Il Credito è pronto a erogare un mutuo ipotecario da 20 milioni di euro, ma prima c’è bisogno del parere favorevole della commissione edilizia comunale.

L’iter burocratico per poter avviare i lavori quindi non è ancora concluso. In Figc, la delegazione bianconera ha incontrato Uva e l’ingegnere Esposito, al Coni il presidente della commissione impianti sportivi nazionale, Scorretti e il segretario Magni. Il primo passaggio prevede infatti che il Coni esprima un giudizio positivo sul progetto definitivo dopo aver sentito anche il parere della Figc.

«Sono stati tutti molto disponibili - ha sottolineato Rigotto - e ci hanno assicurato che faranno il possibile per ridurre i tempi in modo tale da permetterci di poter avviare il cantiere il 13 maggio». Per spostare il terreno di gioco servono 100 giorni e l’Udinese non vuole giocare lontano dal Friuli nemmeno una partita. Dopo l’ok del Coni, serviranno quelli dell’Asl locale, dei vigili del fuoco, della Questura e della commissione edilizia comunale. Poi toccherà alla commissione provinciale per la sicurezza dei pubblici spettacoli chiudere il cerchio.

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