Stop alla musica ai Mercoledì dei Sarpi

I residenti hanno presentato un esposto e la Procura, una volta accertati gli sforamenti, ha sequestrato palchi e impianti
Udine 21 Agosto 2013 via sarpi Telefoto Copyright Petrussi Press / TURCO
Udine 21 Agosto 2013 via sarpi Telefoto Copyright Petrussi Press / TURCO

Niente più musica ai Mercoledì dei Sarpi. E multa record da 1.032 euro all’organizzatore Rudi Carrara, “colpevole” di aver alzato troppo il volume superando i rigorosi limiti imposti dalle norme nazionali dopo la liberalizzazione che ha fatto cadere il regolamento comunale. Niente più distinzioni quindi per i fine settimana e le giornate festive e nemmeno per la vicinanza alle abitazioni. Per tutti, al parco del Cormor come in piazza San Giacomo, che sia lunedì o sabato sera, valgono le stesse regole.

E poco importa se in via Sarpi 12 locali si erano organizzati per fare tutti insieme un unico giorno di festa con musica dal vivo (ma anche eventi culturali) soltanto per otto mercoledì in tutto l’arco dell’anno interrompendo comunque gli spettacoli alle 23 e non dando più da bere dopo l’una per evitare che la “movida” negasse il diritto al riposo dei residenti. Tutto inutile. Per il Comune quello dei Sarpi era un modello da seguire, una manifestazione rispettosa delle regole che contribuiva ad animare il cuore della città garantendo ricadute non solo economiche ai cittadini. Per i circa 40 residenti che hanno firmato una petizione di protesta però la situazione era degenerata. Per colpa della musica, ma soprattutto della confusione che si protrae fino a tarda notte. Impossibile dormire. Così in Procura è arrivata una denuncia e sono stati disposti i controlli dell’Arpa che hanno certificato diversi sforamenti rispetto ai limiti di legge. Una legge che in teoria doveva favorire lo sviluppo e le attività commerciali, ma che in pratica ha penalizzato tutti quei locali che a Udine avevano investito per dotarsi della Valutazione di impatto ambientale prevista nel vecchio regolamento comunale che oggi è diventata carta straccia.

Una volta accertati gli sforamenti la Procura non ha potuto far altro che disporre il sequestro preventivo delle pedane e degli impianti. È toccato poi agli agenti della polizia municipale interrompere l’allestimento della festa e imporre lo stop alla musica.

Così quello di ieri è stato il primo Mercoledì dei Sarpi privo di colonna sonora. E sul web si è scatenata la protesta di chi chiede che venga tutelato, insieme al diritto al riposo dei residenti, anche quello al lavoro dei baristi e al divertimento dei clienti. Trovare un compromesso però non sarà semplice. I giovani e gli universitari chiedono luoghi e opportunità di aggregazione anche in centro. L’assessore Alessandro Venanzi ha spiegato che il Comune ha le mani legate e si è schierato a favore della manifestazione definendola un valore aggiunto per l’intera città e invitando i residenti a essere più tolleranti. Di tutt’altro avviso il candidato sindaco Adriano Ioan che ha firmato la petizione dei residenti «perché le regole devono essere rispettate, se poi si vogliono cambiare, siamo pronti ma animazione e movida sono positivi fin tanto che rispettano le regole e le esigenze dei residenti». Ma anche nel centrodestra non tutti la pensano allo stesso modo: per Lorenzo Bosetti (Pdl) lo stop alla musica «è sconcertante: «Il centro è il posto naturale dove i servizi e i punti di aggregazione devono trovare spazio, i quartieri residenziali quello dove poter godere di maggiore tranquillità».

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