Stop alle cremazioni a Cervignano: l'impianto emette diossina

CERVIGNANO. Troppa diossina, stop all'impianto di cremazione di Muscoli. La struttura, mercoledì sera, è stata chiusa in seguito allo sforamento del livello massimo della sostanza inquinante. Le salme, 14 in tutto, in attesa di essere cremate, attualmente sono state collocate nella cella frigorifera.
È stato necessario bloccare i “nuovi arrivi” fino a quando l’impianto di cremazione sarà riaperto. La notizia è stata confermata da Daniele Squarzina, responsabile della produzione della Ser Cim, la ditta che gestisce l’impianto. «Siamo in possesso - spiega - di un’autorizzazione che è stata emessa dalla Provincia di Udine per utilizzare il crematorio.
Questo documento ci impone certi limiti e il rispetto di un protocollo. Ci sono una decina di parametri cui dobbiamo attenerci. Facciamo analisi di continuo per controllare gli inquinanti emessi. I controlli vengono effettuati da laboratori autorizzati. Se c’è qualche sforamento si procede con una ulteriore verifica, come in questo caso. Le analisi hanno dato esito positivo anche la seconda volta. È stato superato uno dei limiti previsti, quello della diossina, che viene misurata in nanogrammi».
Come prevede il protocollo, il responsabile della ditta che gestisce l’impianto di cremazione di Muscoli ha subito contattato chi di dovere. «Ho chiamato e avvertito la Provincia di Udine - dichiara - e ho provveduto a spegnere l’impianto di cremazione. Mercoledì mattina ho inviato le analisi all’amministrazione provinciale e anche all’Arpa e al Comune di Cervignano.
Tutto secondo autorizzazione. Prima ho telefonato e successivamente ho inviato una mail tramite posta elettronica certificata». Come detto, il crematorio è stato spento mercoledì sera e ieri, per tutta la giornata, gli addetti alla manutenzione hanno provveduto a effettuare una serie di controlli per verificare il funzionamento dell’impianto. «Tra oggi e domani (per chi legge tra giovedì e venerdì) – fa sapere Squarzina – tutte le verifiche necessarie saranno ultimate. Una volta risolto il problema il crematorio potrà essere nuovamente acceso.
Dopo una decina di giorni, circa a metà mese, dovremo effettuare nuovamente le analisi». «Le salme in attesa di essere cremate le abbiamo collocate in una cella frigo - aggiunge il responsabile Ser Cim -. Purtroppo abbiamo dovuto stoppare i nuovi arrivi in quanto la chiusura dell'impianto non ci consente di garantire il servizio. Mi auguro, entro sabato, che il servizio possa ripartire».
Il sindaco, Gianluigi Savino, sottolinea che tutte le misure cautelative previste dai decreti autorizzativi hanno funzionato alla perfezione, garantendo la necessaria tempestività di reazione. «Chiederò immediatamente - le parole di Savino - una relazione puntuale sulle possibili circostanze che hanno causato questa anomalia, mai riscontrata prima nell’impianto di Muscoli».
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