«Storia naturale, riapriamo il museo al Palamostre»
UDINE. «Il Comune verifichi se le collezioni del Museo friulano di storia naturale possono essere esposte nell’ex galleria d’arte moderna, al Palamostre». La richiesta è firmata Natale Zaccuri. Il consigliere comunale che da sempre si batte per riaprire il museo chiuso nel lontano 1999. La proposta riassunta in una mozione già presentata a palazzo D’Aronco, è destinata ad alimentare nuove prese di posizione sul museo che il Comune vuole realizzare nell’ex Frigorifero di via Sabbadini.
Facendo leva sulla pluralità delle funzioni (conservativa, ricerca scientifica e didattica), Zaccuri si sofferma sull’urgenza di trovare una soluzione anche perché «il Comune spende quasi 140 mila euro l’anno per l’affitto degli uffici». Considerato che dallo scorso ottobre la sede dell’ex Galleria d’arte moderna non solo è vuota, ma dispone di un’area espositiva articolata su 2 mila 500 metri quadrati, Zaccuri impegna il sindaco, Furio Honsell, e la Giunta a effettuare una ricognizione tecnica per verificare la possibilità di esporre in quel luogo i reperti inscatolati da oltre un decennio nei magazzini del Partidôr. Nella stessa mozione, il consigliere suggerisce di impegnare i quasi 140 mila euro del canone d’affitto pagato per la sede di via Marangoni nella messa in sicurezza di una prima parte dello stabile.
Ma l’assessore ai Lavori pubblici, Agostino Maio, esclude questa possibilità perché, spiega, «l’ex Frigorifero è e resta la sede del museo, al Palamostre gli spazi non sono idonei a ospitare i reperti di Storia naturale proprio perché necessari di manutenzione».
Anche l’assessore alla Cultura, Federico Pirone, ricorda che il futuro del Museo friulano di storia naturale è legato a «una questione economico-finanziaria posto - aggiunge - che da parte mia c’è la volontà di elaborare con gli operatori dello stesso museo e con tutti i soggetti interessati, un progetto culturale di carattere regionale che tenga conto del valore delle collezioni del museo conosciuto in tutta Italia anche se non ha una sede».
La proposta di Zaccuri alimenterà prese di posizione perché, a seguito del patto di stabilità, la ristrutturazione del complesso dell’ex Frigorifero è ferma. Senza contare che il Comune non ha a disposizione tutti i 20 milioni stimati per completare l’opera. Al momento, l’amministrazione di palazzo D’Aronco può contare su circa 13 milioni quanto basta per realizzare il primo lotto.
Non va dimenticato, infatti, che quest’opera è stata oggetto di una lunga diatriba tra Comune e la Regione, ai tempi della giunta Tondo, che non voleva trasferire nell’area dismessa di via Sabbadini i fondi stanziati e vincolati per il recupero dell’ex caserma dei vigili del fuoco di piazzale Unità d’Italia.
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