Storie di alpini, le foto inedite raccolte in un libro sulla vita di naja

Il libro, in edicola con il Messaggero Veneto, raccoglie gli scatti inviati dai nostri lettori
Udine 3 Maggio 2017. Presentazione libro Naja Alpina. © Foto Petrussi
Udine 3 Maggio 2017. Presentazione libro Naja Alpina. © Foto Petrussi

UDINE. L’adunata del Piave, l’adunata numero 90, per i friulani è idealmente cominciata ieri sera, con la presentazione del libro “Naja alpina. Le immagini e i ricordi”, all’hotel Astoria di Udine. Ben 176 pagine di testimonianze fotografiche di coloro che hanno prestato servizio tra le penne nere, di episodi e aneddoti sul ruolo sociale e culturale che gli alpini hanno da sempre in tutto il Paese.

Storie nella storia, raccolte e curate da Paolo Cagnan – condirettore de la Tribuna di Treviso, la Nuova Venezia, il Mattino di Padova e il Corriere delle alpi – che nell’anteprima (il volume sarà in edicola da domani con il Messaggero Veneto) ha saputo coinvolgere ed emozionare la platea di alpini e no, facendo respirare il profumo di un corpo, militare prima e sociale poi, che viene invidiato e ammirato anche all’estero.

«Si è cercato di rovesciare la prospettiva, raccontando le esperienze di naja di tanti friulani e no», ha premesso il direttore del Messaggero Veneto Omar Monestier. Dire Friuli è dire alpini, ha aggiunto, dal momento che questa è da sempre terra di penne nere che, nel tempo, hanno costituito anche un “veicolo promozionale” del brand Friuli in Italia e nel mondo, l’ossatura della protezione civile.

«Gli alpini fanno parte nel nostro dna», ha rilanciato Michela Del Piero, presidente di Banca Popolare di Cividale, partner dell’iniziativa editoriale: «Siamo conosciuti per Udinese e alpini, realtà che ci rendono orgogliosi». Quanto alla leva sospesa, «ai nostri figli manca, e lo si vede, un anno di esperienza di vita importante».

A illustrare la complessa operazione editoriale che ha interessato Friuli e Veneto, il condirettore Paolo Cagnan; tra il pubblico, il consigliere preposto alla divisione Finegil Editoriale spa Fabiano Begal, il presidente della sezione Ana di Udine Dante Soravito de Franceschi, il consigliere nazionale Renato Romano, il primo maresciallo Massimo Blasizza per il Comando della Brigata Julia, penne nere dell’Udinese e del Pordenonese. «La risposta dei lettori è stata entusiasmante», ha premesso.

All’appello hanno risposto in oltre 2 mila 100. Selezionate 600 foto e storie, spesso portate da figli, mogli, vedove che «ci tenevano a far sapere quanto fatto anche da chi “è andato avanti”, orgogliosamente alpini per tutta la vita». Al di là di quelle scattate al giuramento e al car, sono sbucate «foto vere, pescate dai cassetti», e ordinate in in dieci capitoli con introduzione di Ferdinando Camon.

Pagine (e fotografie) di storia, di campi estivi e invernali, di mortai e muli (le jeep col pelo), di fatiche per raggiungere le creste, di goliardia (la sveglia, il cucù, la ramazza al posto del fucile), di vita fuori dalla caserma, di addestramento e gite, di avvenimenti, di volti senza tempo.

Momenti rivissuti anche grazie al Coro Picozza di Carpacco, che ha proposto tipici canti alpini. Immagini di stecca e conto alla rovescia – «un anno di conta, poi tanti anni a riguardare le foto, a contattare gli amici, a consolidare amicizie che durano tutta la vita» – per chiudere con quelle della mamma. «Sì, gli alpini sanno quanto sia importante la mamma».

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