Strada di Monte Croce bloccata, pronto il progetto Anas ma ci sono altri tratti a rischio
Vertice ad Arta Terme sui lavori di ripristino del collegamento con l’Austria. L’assessore regionale Amirante: l’obiettivo è completare le opere entro il 2024

La messa in sicurezza del fronte roccioso interessato dalla frana dello scorso dicembre è un passaggio imprescindibile per la riapertura della strada di Passo Monte Croce.
Lo ha comunicato ieri ad Arta Terme l’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio Cristina Amirante, nel corso di un incontro pubblico incentrato sulla frana che ha interrotto la viabilità tra Italia e Austria sulla strada di passo Monte Croce Carnico (Ss52).
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«Anas – ha annunciato – ha consegnato nei termini previsti il progetto per l’attuazione di questo delicato intervento e ora il prossimo step sarà la stipula, ad aprile, del protocollo d’intesa con la Regione per concludere l’iter di acquisizione delle autorizzazioni, con l’obiettivo di portare a termine i lavori entro la fine del 2024 e ripristinare così la viabilità esistente nel minor tempo possibile».
Alla presenza del vicepresidente del consiglio regionale Stefano Mazzolini, del sindaco di Arta Terme Andrea Faccin e di numerosi primi cittadini e altre autorità delle località limitrofe, la rappresentante della giunta regionale ha ribadito come il tema della sicurezza sia prioritario nella progettazione e implementazione degli interventi per riattivare la viabilità transfrontaliera.
«Ci sono altri tratti rocciosi che insistono sulla statale, oltre a quello già franato, che sono stati individuati come pericolanti – ha aggiunto Amirante –. Di conseguenza, qualsiasi soluzione alternativa non è applicabile fintanto che non verranno eseguiti i lavori di messa in sicurezza».
L’assessore ha illustrato gli interventi previsti dal progetto: «Saranno innanzitutto demolite le masse rocciose che rischiano di franare sulla strada – ha spiegato Amirante –.
Verranno inoltre installate delle nuove barriere paramassi ad alto impatto e le reti fermaneve, oltre ai moderni sensori di monitoraggio “early warning” grazie a cui sarà possibile predire il verificarsi di eventuali nuovi eventi franosi. Attività che, unitamente al ripristino delle parti strutturali danneggiate e il prolungamento delle gallerie artificiali esistenti, garantiranno nuovamente il transito in sicurezza della strada statale».
Nel corso del 2024, come ha precisato ancora Amirante, saranno anche avviati (di concerto con i partner austriaci) gli studi di fattibilità per le ipotesi di viabilità alternative da poter attuare dopo i lavori di messa in sicurezza e la riapertura della strada attuale.
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