«Strade sicure? Più autovelox»
UDINE. «Vogliamo strade più sicure? Allora è necessario usare gli autovelox sulle principali vie di scorrimento che troppo spesso diventano vere e proprie piste. Non credo servirebbero chissà quali investimenti». Questa la proposta del procuratore capo di Udine, Antonio Biancardi, dopo l’annuncio di esposti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti sull’incrocio “maledetto” tra via Selvuzzis e via Lumignacco.
Un “punto nero” della viabilità cittadina che l’amministrazione comunale ha già cercato di rendere meno critico con diversi interventi. I lavori di messa in sicurezza sono terminati poco più di un anno fa e nei giorni scorsi è stata rifatta la segnaletica. Nonostante tali sforzi, il numero di incendi con feriti non accenna a diminuti, anzi. E gli scontri con soli danni ai mezzi sono all’ordine del giorno. Il consigliere comunale Adriano Ioan (ex candidato sindaco) ha annunciato un esposto alla Corte dei conti e uno alla Procura. «Non so quanti soldi il Comune abbia speso - sottolinea -, ma di certo si tratta di soldi buttati visto che l’intervento già effettuato non ha risolto nulla. La pericolosità di quell' incrocio è sotto gli occhi di tutti e il sindaco ha l’obbligo di intervenire».
Da qui, dunque, i due esposti: uno alla Corte dei conti per valutare «lo spreco di denaro pubblico», l'altro alla Procura per «denunciare la grave situazione di pericolo per gli automobilisti». All'amministrazione invece l'invito a valutare l’obbligo di svolta a destra per chi viene da sud e a risolvere anche «la mancanza di illuminazioni e marciapiedi adeguati in via Lumignacco».
Ma, secondo il numero uno degli uffici giudiziari di via Lovaria, «gli incroci o le curve diventano pericolose solo quando gli automobilisti non rispettano il Codice della strada. La velocità - prosegue Biancardi - è all’origine della maggior parte degli incidenti stradale. Se le persone guidassero più piano e affrontassero in modo sensato determinati punti della viabilità - soprattutto quelli noti per la loro pericolosità - il problema non si porrebbe nemmeno. Invece gli automobilisti - tuona ancora il procuratore - non vogliono sentire ragioni di questo tipo e, a quanto pare, modificano il loro comportamento solo se temono qualcosa.
E allora, se possono funzionare da deterrente, allora ben vengano anche gli autovelox e i cartelli che informano dei controlli sulla velocità. Interventi di questo genere, a mio parere - andrebbero effettuati in tutte le principali vie di scorrimento della città, come per esempio via Caccia, viale Venezia, viale Trieste, via del Bon e via Cividale». E, naturalmente, anche all’altezza dell’incrocio Selvuzzis-Lumignacco al centro degli esposti annunciati in questi giorni. «Quanto costeranno mai alcuni autovelox?» si chiede infine il procuratore Antonio Biancardi e conclude: «Non credo che sarebbe uno sforzo economico eccessivo. Con gli autovelox subito gli incroci diventerebbero meno pericolosi e sarebbe maggiore il livello di tutela dell’incolumità delle persone. Insomma, è inutile, dopo gli incidenti “incolpare” le strade e i guard-rail pericolosi, bisogna intervenire, gli strumenti ci sono».
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