Stroncato giro di cocaina nella Bassa: capo e spacciatori patteggiano

LATISANA. Intascavano tra i 90 e i 100 euro per ogni grammo di cocaina venduta. E la media era di dieci-quindici cessioni al giorno. Un mercato fiorente, a riprova di quanto alta continui a essere la domanda di droga sul territorio friulano.

Di quel giro, tuttavia, non si parla più da oltre un anno: un’indagine dei carabinieri di Latisana lo ha individuato e stroncato, disarticolandone gli assetti e spedendo in carcere gli spacciatori (nel frattempo in parte passati ai domiciliari e, in parte, sottoposti a obbligo di dimora). Lunedì 22 l’epilogo dell’inchiesta, con il patteggiamento della pena per tutti e cinque gli imputati.

Quella più alta, calcolata in 3 anni e 8 mesi di reclusione e 18 mila euro di multa, è stata applicata a Eugenio Zucchetti (già Di Sarlo), 42 anni, di Latisana, difeso dall’avvocato Patrizio Paolo Palermo e per il quale è stata dichiarata anche l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.

A seguire, pene patteggiate in 2 anni e 8 mesi e 14 mila euro per Ramon Pena Liriano, dominicano di 35 anni, residente a Latisana, assistito dall’avvocato Guido Galletti, 2 anni e 11 mila euro (sospesi con la condizionale) per Yeury Rafael Diaz Tavarez, dominicano di 36 anni, residente a Tavagnacco, difeso dall’avvocato Luigi Francesco Rossi, 1 anno e 10 mesi e 10 mila euro per Andrea Simonin, 39 anni, di Latisana, assistito dall’avvocato Laura Fagotto, e 1 anno e 6 mesi e 3 mila euro per Valerio Panariti, 45, residente a Lizzano, in provincia di Taranto, difeso dall’avvocato Federico Carnelutti.

La sentenza è stata emessa dal gup del tribunale di Udine, Carlotta Silva, su istanza delle difese e previa consenso del pm Marco Panzeri, titolare del fascicolo, nel quale erano confluiti gli atti di dieci mesi di indagini, per un totale di decine di episodi di spaccio consumati a Latisana, tra piazza Indipendenza e le vie Risorgimento e Matteotti, e Lignano. Cessioni proseguite anche durante il periodo di lockdown e documentate dagli inquirenti grazie a servizi di osservazione, telecamere e intercettazioni.

A dirigere l’attività, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, era Pena Liriano. Lo faceva contando su una squadra di gente non nuova allo spaccio: la Procura ha contestato la recidiva specifica, reiterata e infraquinquennale a Panariti e quella semplice a Zucchetti.

Così fino al maggio 2020, con episodi risalenti già dal 2017. Una cinquantina i clienti identificati, tutti segnalati alla Prefettura, per un giro d’affari stimato in circa 340 mila euro. —
 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto