Stroncato giro di droga tra i giovani

Due 24enni ai domiciliari, altri due erano già stati individuati. Lo stupefacente era destinato anche agli studenti.
FOTO MISSINATO - CARABINIERI CONFERENZA
FOTO MISSINATO - CARABINIERI CONFERENZA

PORDENONE. Due ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari (altre due misure erano state eseguite tra giugno e luglio), tre denunce a piede libero, 12 segnalazioni alla prefettura di assuntori, mezzo chilo tra hashish e marijuana sequestrato. E’ il bilancio dell’operazione “La generosa”, effettuata dai carabinieri della Compagnia di Pordenone che ha tagliato una rete di distribuzione dello stupefacente tra giovani e studenti pordenonesi ed azzanesi.

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pordenone Alberto Rossi ha disposto la custodia cautelare ai domiciliari per Alice Taiariol, operaia 24enne di Fiume Veneto, e per Mustapha Masoudi, stessa età, magrebino residente ad Azzano Decimo, disoccupato. In giugno era stato arrestato in flagranza di reato Andrea Campagna, anch’egli 24enne, residente ad Azzano Decimo (per il quale oggi l’unica misura in atto è l’obbligo di firma) mentre in luglio era stato arrestato in flagranza il coetaneo Ivan Christian Horvat, di origine siciliana e residente a Cordenons, ora ai domiciliari, fermato di ritorno da un viaggio a Padova.

La seconda tranche dell’operazione, coordinata dal pubblico ministero Monica Carraturo, è scattata l’altra mattina all’alba con l’impiego dei carabinieri della Compagnia di Pordenone, guidata dal capitano Nicola Di Ciano, del Nucleo operativo e radiomobile, delle stazioni di Azzano Decimo, Fiume Veneto e Pordenone, affiancati dal Nucleo cinofili carabinieri di Torreglia. L’attività investigativa – che prende il nome dalle qualità soggettive di alcune persone coinvolte – ha messo fine allo spaccio di stupefacenti nel Pordenonese ed era cominciata la scorsa primavera a seguito di una rapina in abitazione, il 17 marzo, ai danni di un anziano di Barco di Pravisdomini. Nel corso della specifica indagine, volta a monitorare il comportamento di alcuni soggetti sospettati di essere gli autori del colpo, condotta anche con l’ausilio di intercettazioni e pedinamenti, sono emersi elementi che hanno invece portato gli investigatori a ritenere che tra Azzano Decimo e il centro di Pordenone fosse attiva una rete di soggetti dediti al consumo e allo spaccio di stupefacenti. Pertanto, ad aprile, i militari dell’Arma avevano monitorato giorno e notte una serie di giovani della provincia, tra i 25 e i 30 anni, dediti al consumo di stupefacenti e, alcuni di loro, anche allo spaccio.

L’approvvigionamento dello stupefacente avveniva, di norma, sulla piazza locale e nel Padovano, dove i presunti “imprenditori” della droga in qualche occasione si recavano per poi fare rientro a pieno carico, come sarebbe avvenuto Campagna e Horvat. L’indagine, inoltre, ha richiesto l’intervento del Nas di Udine e nel Nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Pordenone per mirati controlli nei ristoranti locali dove alcuni degli indagati lavoravano stagionalmente.

L’altro giorno il “gran finale” con l’intervento di 15 carabinieri, un’unità cinofila antidroga, militari di Nas e Nil, l’esecuzione delle due ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari, la denuncia di tre persone per spaccio, la segnalazione di 12 assuntori e il sequestro di 500 grammi tra hashish e marijuana. Lo smercio dello stupefacente sequestrato avrebbe comportato un guadagno, per gli spacciatori, di almeno 10 mila euro. L’intera sostanza movimentata, invece, non è stata ancora definitivamente quantificata.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:scuola

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto