Studenti del Cossar-Da Vinci alla scoperta della montagna

Anche ad anno scolastico ormai archiviato e in piena estate, l’istituto professionale “Cossar-Da Vinci” ha potuto vivere ancora il senso più profondo del concetto di scuola. Che non è solo studio e formazione, ma anche condivisione, crescita umana e personale, stare assieme e imparare gli uni dagli altri. Magari in un ambiente suggestivo e attraverso un’esperienza diversa dal solito. Merito del progetto “Conoscere il territorio e la montagna”, ideato ormai tre anni fa dalla professoressa Maria Teresa Micovilovich e reso possibile da un lavoro di squadra che ha coinvolto docenti, personale Ata, personale amministrativo, studenti e famiglie.
Nei giorni scorsi un gruppo formato da un po’ tutte le componenti dell’istituto di viale Virgilio ha infilato gli scarponi, riempito gli zaini ed è salito in alta quota, raggiungendo al termine di una splendida escursione il lago Volaia e i rifugi Lambertenghi Romanin e Wolayersee Hutte, tra le montagne della Carnia, proprio a cavallo tra Italia ed Austria.
L’ascesa è stata molto più di una semplice escursione. «L’obiettivo del progetto è quello di avvicinare i partecipanti alla bellezza semplice e assoluta della montagna – racconta la professoressa Micovilovich -, e al tempo stesso promuovere la socialità tra i nostri ragazzi ma anche tra i docenti e il personale scolastico. Quest’anno a causa della pandemia non avevamo potuto svolgere alcuna uscita, ma i fondi straordinari conferiti dal Miur per la scuola d’estate hanno permesso di portare gratuitamente i partecipanti alle mete stabilite. Fondamentale è stata la collaborazione del Cai di Gorizia, da sempre vicino al “Cossar–Da Vinci”, con la partecipazione anche in passato di figure quali Benito Zuppel, Mauro Gaddi, Roberto Fuccaro e, come in quest’ultima occasione, Massimiliano Buzzinelli, che poco prima della pandemia aveva accompagnato le classi e i docenti in Slovenia, all’interno delle gallerie scavate dai sondati durante la Prima guerra mondiale». —
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