Stupore e incredulità a Premariacco, l'ex sindaco Ieracitano: "Accuse gravi, sono sorpreso"

Sbalorditi in paese, c'è chi invita alla cautela. La consigliera Basso: la comunità è scossa e disorientata

PREMARIACCO. Nel clima torrido del tardo pomeriggio il centro di Premariacco è semideserto. Qualcuno è seduto ai tavolini dei bar del paese, qualcun altro fa tappa alla casetta dell’acqua, proprio di fronte al palazzo municipale, altri ancora passeggiano negli spazi d’ombra o transitano in bicicletta: ordinarie scene da canicola estiva, insomma, in una giornata che di ordinario, però, non ha proprio niente.

Del terremoto giudiziario scatenatosi all’alba la maggior parte della gente del capoluogo e delle frazioni è venuta a conoscenza dagli organi di stampa, intorno all’ora di pranzo: prima la voce si era sparsa, sì, ma limitatamente agli ambienti direttamente coinvolti nella vicenda. E la notizia dell’arresto del sindaco Roberto Trentin e del responsabile dell’ufficio tecnico comunale per presunti appalti irregolari ha lasciato la comunità «a bocca aperta», citando una residente che non gradisce esporsi con nome e cognome, ma che – come del resto altre persone – non si sottrae alla richiesta di un commento sull’accaduto. «Siamo rimasti di stucco: è l’ultima cosa che avremmo potuto aspettarci», aggiunge, esprimendo «dispiacere» per la situazione e, soprattutto, invitando alla cautela nei giudizi.

Non è la sola, anzi: la costante, nelle parole di quanti si prestano a raccontare le proprie reazioni, è proprio la prudenza. «Bisogna aspettare, capire meglio, vedere se i fatti contestati corrispondono al vero», dice per esempio un altro cittadino di Premariacco, che non esita a definirsi «sbalordito», ma che richiama anch’egli alla prudenza. Analoga premessa introduce le dichiarazioni di uno dei due capigruppo dell’opposizione consiliare, l’avvocato Elisabetta Basso, che aveva affrontato Trentin nella campagna elettorale del 2015: «È un evento triste. Di certo – ammonisce però la consigliera di minoranza – bisogna attendere gli esiti del procedimento.

Per approfondire:

I processi si fanno nelle aule di tribunale, non sulla stampa: i fatti contestati sono gravi, ma allo stato attuale non mi sento di esprimere alcun giudizio. È comunque indiscutibile che questo accadimento del tutto inatteso abbia scosso profondamente la comunità, una realtà piccola in cui la figura del sindaco rappresenta un punto di riferimento. Penso che il disorientamento conseguente sarà forte: un terremoto del genere non può che destabilizzare, a maggior ragione in prossimità della scadenza elettorale. Premariacco si è trovata catapultata in un’atmosfera inimmaginabile fino a poche ore fa.

Dovremo cercare di ridare fiducia alla cittadinanza, di ricreare compattezza, e in una fase già penalizzata da una generale disaffezione verso le istituzioni e la politica temo che non sarà semplice». Ci si sta intanto interrogando sui possibili sviluppi pratici, a brevissimo termine, nella sfera amministrativa: per il 4 agosto è infatti convocato il consiglio comunale, per alcuni adempimenti d’obbligo. Probabile che a presiederlo sarà l’assessore più anziano.

Il commento dell'ex sindaco Ieracitano. Il gruppo consiliare di minoranza guidato dall’ex sindaco di Premariacco Rocco Ieracitano, nel cui primo mandato (iniziato nel 2005) era partita l’esperienza amministrativa dell’attuale sindaco Roberto Trentin, si dice sorpreso «dalla gravità delle accuse» mosse nei confronti del primo cittadino e delle altre persone indagate.

Ieracitano si dice sorpreso «anche se, nell’arco degli ultimi cinque anni, unica fra le due minoranze presenti in assemblea civica» era più volte intervenuto, in consiglio comunale e su Facebook, «per evidenziare diversi atti e comportamenti della giunta a nostro parere – sottolinea lo stesso Ieracitano – in contrasto con la necessaria trasparenza dell’azione pubblica». Nonostante questo, aggiungono gli esponenti della lista civica “Per Premariacco” - rappresentata in consiglio, oltre che da Rocco Ieracitano appunto, da Demis Ermacora e Gabriele Dal Bò -, «non è il momento delle polemiche, perché la comunità locale sta vivendo un passaggio difficile e doloroso, che non merita».

«Ci auguriamo – concludono gli amministratori – che le indagini accertino rapidamente la verità e riconsegnino il nostro Comune alla normalità».

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto