Sub disperso in profondità I soccorritori italo-sloveni si esercitano al Gorgazzo

L’ESERCITAZIONE POLCENIGODal primo mattino hanno iniziato a scaricare dalle Land Rover ogni tipo di attrezzatura: scooter subacquei, bombole, respiratori, mute e pinne. È iniziata così la giornata...

L’ESERCITAZIONE

POLCENIGO

Dal primo mattino hanno iniziato a scaricare dalle Land Rover ogni tipo di attrezzatura: scooter subacquei, bombole, respiratori, mute e pinne. È iniziata così la giornata internazionale di soccorso speleosubacqueo alla sorgente del Gorgazzo, già esplorata da Luigi Casati sino a una profondità di 212 metri.

La grotta subacquea, sito naturalistico di particolare bellezza, durante l’anno è frequentata da sub e speleonauti provenienti da ogni continente (trecento le immersione negli ultimi mesi): ieri invece, ha ospitato un’esercitazione italo slovena di soccorso subacqueo. Impegnati soccorritori provenienti da varie parti d’Italia, i quali, assieme ai colleghi sloveni, hanno simulato il recupero di un disperso a cento metri di profondità (è stato utilizzato un manichino).

Duilio Cobol, subacqueo triestino, coordinatore del team italiano al Gorgazzo e presidente della Commissione subacquea nazionale del soccorso alpino e speleologico, ha definito l’esercitazione «particolarmente impegnativa». Cento metri sono una profondità «ragguardevole per un sub», ha rilevato Cobol, evidenziando la complessità dell’intervento dei due team di soccorso, i quali «hanno operato con successo, superando brillantemente le difficoltà imposte da questo tipo di esercitazioni».

L’operazione di salvataggio è stata ripetuta, dappima dalla squadra italiana, quindi da quella slovena coordinata da Damir Podnar e Robert Anzic. «È la prima volta che ci esercitiamo assieme nell’area del Gorgazzo, un sito conosciuto dalla comunità internazionale degli speleosubacquei – ha affermato Podnar – . Ciò ha aumentato le nostre esperienze di soccorso in grotte e sorgenti. Interventi che ci hanno già visto operare assieme agli amici italiani in Slovenia e Montenegro».

L’esercitazione del team italiano al Gorgazzo, avvenuta al mattino, è durata circa quattro ore, lo stesso tempo impegnato dagli speleosubacquei sloveni nel pomeriggio. Terminata la doppia immersione le squadre di soccorritori si sono incontrate alla foresteria del parco di San Floriano. Il briefing è servito per valutare i differenti approcci nella simulazione di salvataggio del subacqueo disperso, arricchendo le reciproche esperienze di soccorritori.

L’esercitazione e il successivo confronto sono stati organizzati per permettere alle due squadre di operare in eventuali situazioni di pericolo. La giornata polcenighese ha, inoltre, aumentato le conoscenze utili a collaborare, in situazioni di emergenza, con vigili del fuoco e carabinieri che prestano soccorso in vari ambiti, a volte paragonabili al Gorgazzo. —



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