Sul Livenza muore il piccolo commercio

SACILE
Una dopo l’altra: l’effetto domino della crisi chiude le vetrine, a Sacile. In piazza del Popolo lo storico “Tadiottotrend” lancia la vendita promozionale per chiusura e per due shop in galleria si prospettano le serracinesche abbassate.
«E’ un effetto domino che fa agonizzare il centro – ha rilevato amaro nella boutique delle calzature, Nico Tadiotto direttore del Consorzio commercianti –. Due negozianti in galleria stanno chiudendo l’attività. Mio figlio, che è titolare di questo shop di scarpe pensa di finire la gestione entro il 31 marzo 2012. E di ritirarsi nel negozio di Pianzano: il commercio sulla piazza liventina è in crisi profonda».
La svendita da Tadiotto partirà l’8 dicembre, per “scaldare” lo shopping natalizio. «Non ci sono grandi affari a Natale – ha rilevato con il fiuto che misura la recessione dei mercati internazionali e “local” -. La perdita del fatturato 20-30% è un dato di fatto ammesso dalle associazioni di categoria e soltanto i più bravi riescono a mantenere questo calo. I clienti aspettano i saldi per comprare: dal 2 gennaio. Quello che manca alle famiglie è la liquidità».
I cartelli delle agenzie immobiliari nelle arterie intorno alla piazza scandiscono la crisi dello shopping. “Affittasi locale libero”. “Vendesi negozio”. Negozi chiusi in via Fasan e viale Lacchin, ma i segnali ci sono anche in viale Zancanaro. Perché la crisi colpisce le strade regine del passeggio, dello shopping e anche la cintura periferica. La prova sono gli annunci delle chiusure (vere e fittizie) con i caratteri cubitali “fuori tutto” a ticket super-scontati. Le strategie di vendita della serie “prendi tre e paghi due”, oppure lo sconto del 30% è un’altra tattica diffusa.
In via Fasan la morìa di attività commerciali ha abbassato le serrande alla macelleria e altri tre shop, dopo la pizzeria “Adriano”. Una desolazione, per chi è del quartiere che abbassa il tasso della vivacità sociale. I parcheggi ci sono, anche in viale Lacchin: non è quello il problema, forse. I centri commerciali e l’attrazione dei poli commerciali del Veneto hanno messo in difficoltà la spesa sotto casa.
“Non è soltanto una questione di parcheggi in centro – ha riportato la questione in centro città Tadiotto –. L’indecisione è quello che fa male al commercio: servono scelte drastiche e precise, a Sacile».
Poi, magari non è detta l’ultima. Alla carenza di soldi in giro, che è un problema mondiale, si aggiunge un diverso modo di investire gli “schei”. Per riempire l’armadio con le tredicesime e la dispensa, se non si aspettano i saldi dopo Capodanno, la tendenza è quella di fare un salto negli outlet di Noventa di Piave o sulla Pontebbana. Scelte precise anche per quelli con reddito medio-basso. «Compro al mercato – ha deciso Daniela che insegna scienze nelle superiori -, dai cinesi».
Chiara Benotti
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