Sul portone di casa ha il profilo del duce: "Servirebbe ritornare alla dittatura"

CODROIPO. Si dice insoddisfatto dei politici di oggi e del loro modo di amministrare il nostro Paese. E preferisce guardare al passato, a quel ventennio fascista che ogni giorno rimpiange. Per questo ha fatto incidere nel portone d’ingresso della sua casa, che si affaccia sulla piazza delle Scuole, nella frazione di Rivolto, il profilo del duce e il fascio littorio.
Alberto Biasiato, classe 1967, di professione giardiniere, ha voluto omaggiare così i suoi ideali.
«Ognuno ha le sue idee – spiega –, io ho le mie e le ho voluto esprimere in questo modo e ne sono felice. Sono convinto che ai tempi nostri ci vorrebbero più severità, più ordine e più regole chiare e certe. Così come sono convinto che servirebbe un ritorno della dittatura per risistemare un po’ le cose. Mi sentivo di realizzare questo omaggio a Mussolini nella mia abitazione, la sera mi piace vedere nel cortile interno il profilo del duce e il fascio illuminati. È bellissimo».
Biasiato si è candidato come consigliere comunale a Codroipo prima nel 2006 con Alleanza nazionale a sostegno dell’allora candidato sindaco del centrodestra Paolo Margherit e poi nella tornata elettorale del 2011 con la lista civica Viviamo Codroipo a sostegno del sindaco Fabio Marchetti, ma senza riuscire a essere eletto.
«Era da tanto tempo che studiavo questo progetto – aggiunge – finché finalmente l’ho fatto realizzare e sono soddisfatto così perché semplicemente rispecchia i miei ideali».
Il portone di casa Biasiato di certo non è passato inosservato nella frazione del capoluogo del Medio Friuli, piccolo centro di 600 abitanti dove ci si conosce tutti. E dove tutti hanno visto l’omaggio a Benito Mussolini e al suo regime.
Ottantacinque anni dopo la cerimonia della piantagione dell’albero dedicato alla memoria di Arnaldo (28 febbraio 1932), il fratello minore del duce, nel parco dell’asilo di Codroipo, città che nel 1939 vide l’inaugurazione della Casa del littorio (l’attuale teatro Benois-De Cecco).
Nel bar vicino, sempre in piazza delle Scuole, chiediamo se questa “opera” ha suscitato reazioni di sdegno o se qualcuno in paese ha manifestato qualche perplessità. La mattina i clienti seduti ai tavolini non mancano.
«Macché, anzi – rispondono dietro al banco –. Qui da noi, almeno, non abbiamo sentito alcuna critica particolare in merito o alcun commento di disappunto, per quanto riguarda il resto del paese non possiamo sbilanciarci. Pensi comunque che qualcuno è andato anche a fare una foto ricordo proprio davanti al portone».
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