Super-chirurgo all’ospedale di Udine: è un robot da 2 milioni di euro

Si chiama da Vinci e sta rivoluzionando le tecniche d’intervento in campo urologico. Si tratta della tecnica più avanzata nel campo delle pratiche mini invasive

UDINE. Un chirurgo preciso e infallibile. Per accaparrarselo l’Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine ha pagato due milioni di euro. Si chiama “da Vinci” ed è un robot. Non un robot qualunque, ma il più evoluto sistema robotico per la chirurgia mini-invasiva.

Le sue caratteristiche tecniche, sviluppate e perfezionate nel corso degli anni da Intuitive Technology, fanno sì che trovi diverse applicazioni, quelle più apprezzate sono in ambito urologico. In questo settore della chirurgia il robot “da Vinci” offre i migliori risultati negli interventi rene e prostata, anche se teoricamente il robot chirurgico rende possibile qualunque tipo di intervento in area addominale.

La tecnica era già stata introdotta al Santa Maria della Misericordia qualche tempo fa con un robot meno evoluto, poi sospesa per anni.

Sulla base delle prove di efficacia al momento disponibili nella letteratura scientifica sull’argomento, l’Azienda ha deciso di reintrodurre questa sofisticata tecnologia nell’operatività quotidiana della Clinica Urologica diretta dal dottor Claudio Valotto che proviene dall’analoga struttura dell’Università di Padova.

Nei primi tre mesi di sperimentazione sono già stati effettuati 20 interventi di prostatectomia radicale, 5 di nefrectomia parziale e 1 di cistectomia radicale pienamente riusciti. E ora si va a pieno regime.

Il robot, costato due milioni di euro, è composto da tre unità chirurgiche (bracci), una consolle, un carrello paziente e una colonna video per la visualizzazione dell’operatività anche nelle sedi anatomicamente più “nascoste”.

Il chirurgo siede alla consolle dotata di monitor 3D e comandi – come se si trattasse di un videogioco altamente sofisticato – e muove le “braccia” del robot collegate agli strumenti endoscopici, che vengono introdotti attraverso piccole incisioni dei tessuti cutanei del diametro di circa 1 cm analogamente a quelle che si effettuano nella laparoscopia tradizionale.

A differenza di quest’ultima, però, gli strumenti endoscopici del sistema “da Vinci”, hanno sette gradi di movimento e consentono quindi una maggior libertà e precisione nei gesti chirurgici, quindi una maggior facilità e sicurezza nell’effettuazione degli stessi.

Preciso e affidabile, “da Vinci” non sbaglia: il robot ha maggiore facilità di accesso in situazioni anatomiche difficili e nell’esecuzione di manovre chirurgiche complesse. Di conseguenza, per i pazienti si riducono il dolore post-operatorio, la degenza e i tempi di recupero, ma aumenta la sicurezza.

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