Super stipendio alla Exe la riduzione può attendere
UDINE. Niente da fare. La riduzione del compenso del direttore di Exe, Aldo Mazzola, deve attendere ancora un mese. Ieri non s’è palesata «l’importante novità» annunciata lunedì durante il consiglio provinciale che, con i voti della maggioranza, ha salvato la partecipata pubblica dalla messa in liquidazione. La riunione agostana del cda è durata poco più di 5 minuti. Il tempo necessario per assegnare le deleghe al neo vicepresidente Casimiro Fornasiero. Ma intanto arrivano novità per le partecipate.
Exe, controllata della Provincia (che ha il 56%), si appresta così ad accreditare un altro stipendio netto da 6 mila euro a Mazzola, perché il direttore di Exe, come confermato dal presidente Pietro Fontanini, «guadagna 170 mila euro lordi l’anno». Ed è stato proprio Fontanini, a più riprese, a chiedere di ricalibrare lo stipendio. Un’esigenza diventata più impellente alla luce dell’approvazione di un bilancio in rosso di 2,3 milioni per il 2012 (l’utile 2011 era di 11 mila euro). Ok che è arrivato con il voto contrario di tutti gli azionisti di minoranza: Net (18%), Comune di Lignano (23%), Comunità montana della Carnia (2%), Comune di Manzano (0,8%) e Legambiente (0,06%). Quest’ultima ha anche chiesto di uscire dalla compagine.
Il pesante passivo ha portato Exe a ripensare le partecipazioni: con un colpo di karatè sono state ridotte a un terzo. Spazzate via Crea Corp (società consortile a responsabilità limitata di cui Exe deteneva il 5,23%. Liquidatore Nicola Ingenito), Naonis Energia srl (liquidazione terminata a maggio e condotta da Luigino Vador), l’ucraina Eko Ternopil (99% in mano a Exe), Esco Fvg (finita al centro di un’indagine della Procura per appropriazione indebita.
La liquidazione è condotta da Claudio Toldo), la serba Ekos Ek doo (100% in mano a Exe) e dalla fine di settembre entrerà ufficialmente in liquidazione anche Srf, srl che ha chiuso il 2012 con un buco di circa 450 mila euro. Restano attive Mtf, Palm’è e Sisare. Mtf ha da poco nominato amministratore unico l’ex presidente Piero Mauro Zanin (sindaco di Talmassons) ed è l’unica partecipata dell’intero pacchetto Exe ad avere chiuso il 2012 in attivo con un saldo di poco superiore ai 300 mila euro.
Apertissimi invece i nodi Palm’è (presidente Franco Soldati) e Sisare (presidente Luca Michelutto che non riceve compenso). Da qui Exe intende ripartire, ma quando ormai agosto è già cominciato nei cantieri non è entrata nemmeno una ruspa. Entrambi gli impianti, infatti, devono essere costruiti. Nella zona industriale di Palmanova il cartello di cantiere indica nel 24 dicembre scorso la data di inizio lavori per costruire il polo industriale da 6 milioni di euro dove saranno trattate e gestite le terre provenienti dallo spazzamento stradale. Ma a tutt’oggi dal Comune giurano di non aver mai ricevuto alcun pagamento per la concessione edilizia né di avere rilasciato l’ok a costruire. In effetti la recinzione protegge una distesa d’erba.
Invece l’ok della Provincia di Venezia all’impianto per il recupero dei rifiuti spiaggiati “Sisare” dovrebbe arrivare entro Ferragosto. Exe, in collaborazione con Asvo (Ambiente servizi Venezia orientale, società per azioni a capitale interamente pubblico che si occupa di raccolta e smaltimento dei rifiuti) ha creato la società a rischio limitato Sisare per sfruttare il brevetto di proprietà di Exe in materia di recupero dei rifiuti spiaggiati.
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