Supermercati aperti, centro storico deserto

Aperture straordinaria a Ferragosto: aumentano gli iper che alzeranno la saracinesca, con la “Cà d’Oro” a Pordenone. «Aperti il 15 agosto, purtroppo». I commessi ingoiano amaro dietro il bancone e le casse: niente siesta al mare o sulle grave del Meduna e Meschio, magari, per risparmiare. La mappa delle aperture degli ipermercati è a mantello di leopardo, in città e nella cintura periferica.
Aperti il 15 agosto il Pam in corso Garibaldi, come un anno fa e forse lo store in viale Grigoletti: orario spezzato 9-13 e 16-19. Serrata a Ferragosto dei centri commerciali Meduna («Mai di domenica o festivi fino a settembre» dicono le commesse) e l’Emisfero («A Fiume Veneto aperto di domenica»). A Sacile, invece, Bennet-I salici ha programmato l’apertura non-stop 9-20,30 («Un giorno come un altro» confermano on-line).
Sulla Pontebbana il Mercatone Uno aprirà le vetrine, a Fiume Veneto si potranno riempire i carrelli da Self e da qualche altra vetrina del centro commerciale a ridosso dell’Emisfero, compreso lo store cinese Bai-Li. Ferragosto al lavoro come il Primo maggio e 25 aprile, nella libreria Giunti al Punto in corso Vittorio Emanuele: promozioni e istant-book per il pubblico in vacanza, compreso il best-seller “hard” di Irene Cao. A tutti gli shopper, il supplemento in busta paga è come le nozze con i fichi secchi: il 30 per cento aggiunto alla paga-base della giornata, ma è una consolazione di pochi euro l’ora, al netto. I sindacati, non ci stanno. «No shopping 365», una festività lavorativa vale 13 euro, dicono i sindacalisti Filcams Cgil, Uil Tucs, Cisascat Cisl che seguono da vicino la categoria, in crisi.
«Crisi ovunque»: la sintesi è quella di Mauro Agricola di Uil-Tucs e si capisce perché tante commesse ingoiano la corvè ferragostana visto che il lavoro è sempre a rischio, con il calo dello shopping. «La liberalizzazione è un Far-West che non muove l’economia – dicono in casa Uil -. Non crea nuovi posti di lavoro». Ma con la crisi, anche il lavoro a Ferragosto è oro che cola sull’occupazione.
Nella settimana più vacanziera dell’anno c’è stata anche l’impennata dei negozi chiusi per ferie. E’ un susseguirsi di cartelli di questo tipo in centro storico a Pordenone dove sembra che si sia fatto a gara per chiudere in questo periodo dell’estate e contemporaneamente. Ferie, in ogni caso, più brevi del passato, a dimostrazione che la crisi taglia le vacanze a tutti, pure ai commercianti.
Chiara Benotti
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