Supermercati, è boom lungo la Pontebbana

Da Porcia a Fiume Veneto sono dieci. E tra pochi giorni ne aprirà un altro. Ma in Europa si sta tornando ai negozi di prossimità situati nei centri urbani

PORDENONE. Pontebbana a Pordenone è sinonimo di “via dei supermercati”: partendo dal centro commerciale Emisfero per finire al Conad (a onor del vero si tratta di strutture commerciali che si trovano rispettivamente a Fiume Veneto e a Sant’Antonio di Porcia, ma che rappresentano centri d’attrazione per tutta la provincia), lungo la statale si conta una decina di supermercati, di ogni marca e dimensione.

Una situazione che va controcorrente rispetto a quanto sta accadendo nel resto d’Europa dove si sta verificando il ritorno al negozio di vicinato, che pertanto si trova in centro. E anche nel web, più di qualcuno si chiede: ma di tutti questi supermercati, a Pordenone, c’è proprio bisogno?

I supermercati. Tra quelli presenti da anni a quelli di nuovo (o futuro) insediamento, sono dieci i supermercati che, in città, si affacciano sulla statale 13. A tutti questi, infatti, se ne aggiungerà presto uno nuovo. Già avviati i lavori: si trova dove fino a qualche tempo fa c’era una concessionaria d’auto.

Il cantiere è in buono stato di avanzamento. Un altro è in fase di trasferimento: Naturasì, specializzato in prodotti naturali, biologici, vegetariani e vegani, dall’attuale posizione si sposterà di qualche chilometro per approdare laddove sino a qualche anno fa c’era una Coop, proprio di fronte a un altro supermercato, l’Eurospar. L’inaugurazione è fissata per venerdì.

Nei social. Una sovrabbondanza di marchi e catene di negozi che non è passata inosservata anche al “semplice” cittadino, tanto che dei nuovi supermercati se ne parla molto, nei social. Nella pagina Facebook “Sei di Pordenone se... vuoi discutere di Pordenone” i post si sprecano e nessuno è a favore di tale proliferazione.

«Ho la sensazione che si apra in Pontebbana un nuovo discount – si legge -. Mancava?». «Commercio allo sbando! È solo questione di tempo». «A Pordenone ci sono più supermercati che abitanti». «Piano piano caleranno... È solo questione di tempo».

Ascom. Per il presidente dell’Ascom Alberto Marchiori è una situazione che imploderà in se stessa. «Fatico a capire come mai ci siano questi movimenti di aziende sullo stesso asse – ha commentato -. Si tratta di realtà che offrono lo stesso prodotto. É fisiologico che, prima o poi, qualcuno dovrà chiudere. Un esercizio per il territorio non molto conveniente».

Per Marchiori, sarebbe più opportuno individuare insediamenti in spazi intermedi tra i 400 e i 600 metri quadrati, una strategia che i più grossi gruppi stanno già effettuando e che in altri Paesi europei è già realtà.

«Noi siamo arrivati tardi con l’insediamento di centri commerciali – ha spiegato il presidente Ascom – e arriviamo tardi anche con i negozi di città. I problemi legati a mobilità ed età saranno sempre maggiori e si devono affrontare. É questa – ha concluso – la logica della Smart city: un ritorno al passato in un’ottica moderna».

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