Tagli alle Poste in Friuli, ma pure assunzioni nel piano dell’azienda

UDINE. Alla riorganizzazione del servizio di recapito postale si lega un accordo sindacale per gestire l’impatto che la rivoluzione sta avendo e avrà sulla forza lavoro di Poste Italiane: 2.500 sono i dipendenti a libro paga dell’azienda in Friuli Venezia Giulia di cui oltre 1.000 gli addetti al servizio di recapito.
Il nuovo modello organizzativo per loro non sarà ad impatto zero. L’azienda ha annunciato alle parti sociali che ci saranno degli esuberi, ma altresì che saranno percorse tutte le strade possibili per gestirli e ridurne al minimo il contraccolpo sociale.
Lo fa sapere il segretario regionale di Slp Cisl, Domenico La Rocca: «Al tavolo nazionale abbiamo raggiunto un accordo fondamentale per rilanciare i servizi di Poste Italiane ed evitare licenziamenti – dichiara il numero uno dei postali cislini –. Esuberi ne avremo sicuramente, ma saranno o ricollocati all’interno dell’azienda nell’ambito di altri servizi, oppure incentivati all’esodo nel caso in cui pochi anni li separino dalla pensione.
Contestualmente – continua La Rocca – in Poste Italiane ci sarà un’immissione di forze nuove: l’azienda si è impegnata ad assumere personale che in passato ha già lavorato con contratti a tempo determinato per la società».
La nouvelle vague dell’impresa titolare del servizio postale in Italia impatta dunque anche sull’occupazione promettendo un ricambio generazionale il più possibile senza strappi. Così almeno stando a quanto riferisce il sindacalista, ricordando la necessità di questo cambio d’abito.
«Nel settore del recapito, Poste Italiane perde 500 mila euro all’anno – fa sapere La Rocca –. Da questo dato di fondo dobbiamo partire se vogliamo capire il perché oggi si renda necessario il passaggio al recapito su giorni alterni. L’azienda va rilanciata, anzitutto diminuendo il deficit, quindi riorganizzando le linee principe di chi fa recapito».
Attività che va ben oltre la consegna della busta cartacea. «In Lazio, Emilia Romagna e Lombardia – racconta La Rocca riferendosi a quanto accade già oggi poco lontano dal Fvg – ci sono aziende private che si sono specializzate nella consegna del cibo a casa».
Questo è il nuovo fronte. Ne deriva, per il sindacalista, l’obiettivo futuro di Poste Italiane: «Far da gambe all’e-commerce, sviluppare ancor più il rapporto di partnership stretto con Amazon. È questa la strada che via, via andrà a colmare i vuoti lasciati dalla corrispondenza tradizionale, ormai superata – decreta il segretario di Slp Cisl – dalla posta certificata e dalle email. Lettere, insomma, ce ne sarà sempre meno».
Con buona pace degli amanti di busta e ceralacca. E degli innamorati in senso letterale. Quelli di domani rischiano di non conoscere la magia della lettera trovata nella buca delle lettere. Cliché intramontabile, buono anche a giorni alterni. Purché resista.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto