Tagliate 30 cattedre, sindacati della scuola contro la direzione

Si è arenata la trattativa sugli organici del 2013-2014. «Il prossimo anno 500 studenti in più e meno docenti»

UDINE. Muro contro muro nel mondo della scuola. Da un lato sono le organizzazioni sindacali, dall’altro l’Ufficio scolastico regionale. Al centro la definizione degli organici per l’anno scolastico 2013/2014. Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals chiedono «un atto di responsabilità a tutela della scuola pubblica». Hanno contrattato su ogni singolo posto in sede di definizione degli organici di infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Ma la goccia che fa traboccare il vaso cade al termine dell’informativa sul secondo grado.

È quella l’occasione in cui i sindacati scoprono che la «tabella del Miur prevedeva 13 cattedre in meno, ma l’Ufficio scolastico regionale ne ha tagliate 30, 17 in più». Scattano l’agitazione e il tentativo obbligatorio di conciliazione davanti al Prefetto di Trieste, Francesca Adelaide Garufi. Ma c’è di più. Perché i sindacati chiedono anche un incontro urgente con l’assessore regionale competente, Loredana Panariti.

«La nostra contrarietà a questo stillicidio, non è dovuta a prese di posizioni strumentali o alla richiesta di qualche cattedra in più. Mira esclusivamente alla tutela della qualità della scuola, già vessata dall’entrata in vigore della riforma Gelmini-Tremonti che, con la diminuzione del curricolo da 36 ore a 32 ore settimanali, sta dilapidando tutte le certezze professionali e laboratoriali della secondaria di secondo grado», attacca Donato Lamorte segretario regionale della Cisl Scuola.

«Abbiamo sperato fino all’ultimo in un ripensamento generale dell’Usr – prosegue Lamorte –. A maggior ragione alla luce del gran numero di soprannumerari già creati con l’applicazione dalla riforma alle classi prime, seconde, terze e, dal prossimo anno, anche quarte. Un ripensamento possibile dato che il numero degli alunni per il prossimo anno scolastico è in aumento. Nell’anno scolastico 2012/2013 i ragazzi in organico di diritto erano 45.651, per il prossimo anno scolastico sono 46.172, con una crescita di 521 unità. Invece il ripensamento non c’è stato».

Stando ai calcoli dei sindacati, il prossimo anno scolastico il Friuli Venezia Giulia si troverà alle prese con 115 insegnanti soprannumerari, 150 in dotazione organica provinciale e circa 30 in esubero. «Da una prima analisi – proseguono Cgil, Cisl, Uil e Gilda –, il 67% dei soprannumerari è nelle scuole di periferia. Una situazione che mette a rischio il ruolo e la valenza di tali scuole, alla faccia delle decisioni politiche fatte negli scorsi anni per ampliare l’offerta formativa periferica. Quello che è mancato da parte della direzione generale è un approccio che sappia tenere conto del diritto allo studio, della continuità didattica e delle classi composte da un numero di studenti che rispettino i parametri della sicurezza oltre che funzionale all’attività di insegnamento».

«Per l’anno scolastico 2012/ 13 furono assegnati 3.581 posti – sottolinea Govanni Zanuttini, segretario regionale dello Snals –, di cui 3.567 assegnati dal Ministero e 14 aggiunti dalla direzione regionale, che in quella occasione utilizzò lo strumento dell’anticipazione in organico di diritto di una quota di posti dell’organico di fatto. Per il 2013/14 l’organico di diritto è stato drasticamente diminuito a 3.551 posti. Sulla base di questi dati l’Usr ha assegnato i 405 posti alla provincia di Gorizia, 896 a Pordenone, 580 a Trieste e 1.670 a Udine. Le difficoltà derivanti dal taglio di docenti sono accentuate dal fatto che, il prossimo anno scolastico, gli alunni iscritti in regione alle scuole secondarie di secondo grado sono aumentati di più di 500 unità».

 

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